Roma

È tornata l’«armonia» e gli Spandau Ballet sono pronti a cantarla

Oltre le barricate. Barricate giudiziarie, che per vent’anni hanno diviso i membri del gruppo in due fazioni. Storie di royalties non pagate e accordi poco chiari. Soldi, insomma. Ora, archiviati cause e capricci, i cinque londinesi hanno deciso di tornare insieme e affrontare nuovamente i palchi europei, pubblicando anche un singolo inedito dall’emblematico titolo Once more. Ancora una volta, Tony Hadley, Martin e Gary Kemp, Steve Norman e John Keeble tornano a essere gli Spandau Ballet e stasera si esibiscono al Palalottomatica. Naturalmente, all’annuncio del «The Reformation tour», avvenuto in pompa magna a bordo dell’HMS Belfast (la celebre nave militare inglese ormeggiata sulle rive del Tamigi), si sono scatenate varie illazioni sul perché di questa iniziativa. Dal classico «lo fanno per soldi» alla favola della ritrovata intesa e della «magia» rinata spontaneamente. Quel che conta davvero, in ogni caso, è che migliaia di fan in tutta Europa potranno ascoltare dal vivo i classici di una band che negli anni ’80 era inarrestabile, contrastata soltanto dai rivali Duran Duran. Oltre a una manciata di nuovi brani, ovviamente gli Spandau Ballet riproporranno le canzoni che hanno permesso loro di iscriversi di diritto nella storia del pop: Gold, I’ll fly for you, Through the barricades, True, il primo successo To cut a long story short. In circa dieci anni di carriera hanno piazzato nelle zone nobili della classifica ben 23 brani, vendendo oltre 25 milioni di dischi in tutto il mondo. Il lungo periodo di separazione è stato caratterizzato, come già accennato, da una lunga causa tra Hadley, Norman e Keeble, da una parte, e Gary Kemp dall’altra. I tre accusavano Kemp, autore di tutto il repertorio del gruppo, di non aver versato la quota di royalties pattuita. Persero la causa e tentarono di rilanciarsi artisticamente andando in tour con il nome «Hadley, Norman and Keeble», non potendo utilizzare il marchio Spandau Ballet. Peripezie giudiziarie a parte, Hadley ha cercato anche fortuna come solista, non trovandola. Martin Kemp, bassista dagli occhi di ghiaccio nonché sex-symbol del gruppo, è diventato una star della soap-opera britannica «EastEnders», recitando il ruolo del cattivo Steve Owen. Grazie al successo tv, Kemp ha vinto tre «Quick Award» come «miglior attore di soap».


Oltre alla title-track, il nuovo album Once more contiene un altro brano inedito, Love is all, il primo scritto da Hadley per la band.

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