Politica

Trasporti, governo in ostaggio

Prevista una «cabina di regia» tra i ministri competenti per stabilire le priorità del settore e scongiurare lo sciopero dei mezzi pubblici

Emiliano Farina

da Roma

Alla fine i sindacati hanno costretto il governo a scendere a patti anche sui trasporti. In fondo c’era in ballo una nuova ondata di scioperi, e così è arrivato l’accordo per evitare il caos. Il documento è stato siglato ieri dai ministri dei Trasporti e del Lavoro (Alessandro Bianchi e Cesare Damiano) e dai rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. L’intesa porterà alla sospensione delle agitazioni proclamate per il 19, 20 e 21 (Sult e Orsa non hanno aderito) e prevede la costituzione di una «cabina di regia» a Palazzo Chigi col compito di affrontare la pesante situazione in cui versa il sistema del trasporto aereo, pubblico locale, ferroviario e marittimo. E, nello stesso tempo, la definizione di una linea in grado di indicare percorsi, priorità e strumenti da utilizzare. La «cabina», coordinata dalla presidenza del Consiglio, prevede la partecipazione dei ministeri competenti e mira a definire le nuove strategie con cui verranno affrontate le quattro emergenze principali. Per quanto riguarda il trasporto aereo, la questione Alitalia (con riferimento alla ridefinizione del piano industriale e dell’applicazione del contratto di lavoro), verrà affrontata in un incontro fissato per mercoledì in occasione della prima convocazione della cabina di regia. Sul fronte del trasporto pubblico locale, il governo si è impegnato a verificare la disponibilità delle risorse necessarie per il rinnovo del contratto collettivo e, entro la prossima settimana, a favorire la ripresa del dialogo tra le parti.
L’accordo sul trasporto ferroviario prevede il superamento della crisi delle Ferrovie attraverso il rilancio degli investimenti sulla sicurezza, sulle relazioni industriali e sulla gestione della rete. Sui trasporti marittimi è stata confermata la necessità di un ulteriore confronto sulle convenzioni con la flotta pubblica. In questo senso, il ministero dei Trasporti ha rassicurato i sindacati sul fatto di non voler anticipare la scadenza della convenzione a Tirrenia fissata al 2008. Secondo Renata Polverini (Ugl) «è un passo importante perché il governo ha preso atto che c’è un problema dei trasporti da affrontare». Per la Filt-Cgil, Fabrizio Solari sottolinea: «Se questo metodo di confronto funziona sarà una svolta». Il Sult e i piloti dell’Anpac invece non ci stanno: «Non è un sistema condivisibile, confermiamo le agitazioni».
Sul nodo delle nomine ai vertici delle società partecipate, Romano Prodi ha anticipato che «sono imminenti ma non arriveranno tutte insieme». Nella rosa dei papabili per Fs, Anas e Alitalia compaiono rispettivamente Mauro Moretti, Francesco Mengozzi e Mauro Basile.

«Sono persone oneste e capaci - ha detto il presidente del Consiglio - ma la rosa è molto più ampia».

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