Cronaca locale

Tremila ugole ai provini: «Noi abbiamo l’X Factor»

Risveglio a suon di musica italiana e internazionale per piazza Giulio Cesare, che ieri mattina è stata invasa da una lunga coda colorata di ugole frementi, tutte ansiose di dare il meglio di sé per conquistare un posto da protagoniste nella terza edizione di «X Factor».
Dopo il grande successo dei casting di Roma (Ostia), cui hanno partecipato circa 5mila candidati, sono infatti sbarcate a Milano le selezioni per l'ormai celebre talent show di RaiDue, condotto da Francesco Facchinetti e prodotto in collaborazione con Magnolia, che andrà in onda dalla metà di settembre. Così, nonostante la defezione annunciata di Simona Ventura e mentre impazza il toto-scommesse sul suo possibile sostituto, circa 3mila persone sono accorse a Milano da tutto il nord Italia per partecipare ai provini, che proseguiranno fino a domani sera.
La piazza era già gremita ben prima delle 8, orario previsto per l'avvio della procedura di registrazione e distribuzione dei numeri. Per oltre 3mila aspiranti concorrenti quella di ieri è stata una interminabile giornata di attesa sotto un sole cocente. A sostenerli un sogno da realizzare e l'affetto di amici e parenti presenti. C'è Marco che fa l'impiegato comunale e spiega: «Non sono qui per migliorare la mia vita economica, ma per trovare persone che credano in me. All'inizio lo ritenevo un programma televisivo come tanti, ma nel corso dell'ultima edizione mi sono reso conto che musicalmente parlando offre opportunità vere». E il lavoro? «Anche se venissi preso per partecipare al programma temporeggerei almeno fino all'approdo in finale». Meno pacata e razionale è invece Rossella, studentessa di lingue della Val d'Aosta che lascerebbe subito l'università se potesse partecipare allo show: «Si tratta del mio primo provino, ma cantare è la mia vera passione, mi permette di trasmettere emozioni». Altri sono semplicemente in cerca della fama, come se il canto fosse l'erede della poesia di foscoliana memoria: «Voglio diventare famosa, piacere alla gente», ammette una ragazza di Trento. Qualcuno, come Katia, arriva perfino dal Canton Ticino nella speranza di seguire le orme di Giusy Ferreri, rivelazione della prima edizione.
Non si è mai vista folla più variegata per provenienza geografica, età, abbigliamento ed esperienze di vita. C'è chi viene dalla Liguria e chi dalla Svizzera, chi ci crede per davvero e chi vuole solo andare in tv, ragazzini minorenni e mamme con bambini al seguito, ragazze già truccate e vestite da star accanto a creste e borchie. L'unico punto in comune è la passione per il canto. E se tensione e stanchezza sono alle stelle, durante l'attesa di quei pochi secondi fatali che li faranno diventare concorrenti oppure no, la competizione scompare e basta una chitarra per trasformare singole voci in un coro, un po’ come se ci si trovasse in gita scolastica.

Un'occasione per sfruttare il palco dell’«X Factor Village», già pronto in vista del concerto serale degli Aram Quartet (vincitori della prima edizione), ma a disposizione di chi voglia provare il brivido di un'esibizione live.

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