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Trenitalia mette i vagoni-letto «in sonno»
Il crepuscolo di uno dei simboli delle nostre Ferrovie
Il crepuscolo di uno dei simboli delle nostre Ferrovie
Oggi scatta l'ora X. I vagoni-letto vanno «in sonno» e finiranno, forse, su un binario morto. Nel senso che saranno gradualmente eliminati. L'addio a uno dei simboli «nobili» delle nostre ferrovie era nell'aria da tempo. E, nell'estate appena trascorsa, se n'è avuta la riprova. Costretti a viaggiare seduti nonostante avessero prenotato il vagone letto: sono state infatti decine le lettere di reclamo inviate a Trenitalia da passeggeri che per tutta la bella stagione si sono visti cancellare le carrozze letto dai treni notturni. A causare l'interruzione del servizio, secondo quanto spiegato recentemente dall'azienda a Panorama, è il contenzioso fra la ditta della manutenzione (la Rsi) e il suo personale.
Mauro Moretti Finita l'estate sono stati ripristinati appena una ventina di treni dotati di vagone letto, previsti però solo fino al 23 ottobre. Cosa accadrà da domani non è chiaro. Il servizio è sovvenzionato dallo Stato perché strutturalmente in perdita e l'amministratore delegato Mauro Moretti, concentrato sull'alta velocità, punterebbe addirittura a eliminarlo. L'ennesimo sacrificio sull'altare della fantomatica «alta velocità». Due parole, queste ultime, cui in Trenitalia vorrebbero attribuire un valore taumaturgico che in realtà non hanno. Per informazioni, chiedere a tutti i clienti Trenitalia (in primis i pendolari) che non hanno la fortuna di poter viaggiare sui Freccia Rossa, ma devono accontentarsi dei treni di vecchia generazione. Ma Moretti non ha dubbi: «La qualità del nostro servizio è in costante crescita». Totò, alle prese con l'onorevole Trombetta nella celebre scena del vago-letto, avrebbe solo un commento da fare: «Onorevole Trenitalia? Ma mi faccia il piacere!».
Mauro Moretti Finita l'estate sono stati ripristinati appena una ventina di treni dotati di vagone letto, previsti però solo fino al 23 ottobre. Cosa accadrà da domani non è chiaro. Il servizio è sovvenzionato dallo Stato perché strutturalmente in perdita e l'amministratore delegato Mauro Moretti, concentrato sull'alta velocità, punterebbe addirittura a eliminarlo. L'ennesimo sacrificio sull'altare della fantomatica «alta velocità». Due parole, queste ultime, cui in Trenitalia vorrebbero attribuire un valore taumaturgico che in realtà non hanno. Per informazioni, chiedere a tutti i clienti Trenitalia (in primis i pendolari) che non hanno la fortuna di poter viaggiare sui Freccia Rossa, ma devono accontentarsi dei treni di vecchia generazione. Ma Moretti non ha dubbi: «La qualità del nostro servizio è in costante crescita». Totò, alle prese con l'onorevole Trombetta nella celebre scena del vago-letto, avrebbe solo un commento da fare: «Onorevole Trenitalia? Ma mi faccia il piacere!».
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