Cronache

Trent’anni per ritrovare 2.500 morti dimenticati

Nel libro di Tuo, Malfettani e Viale un certosino lavoro di ricerca sui morti genovesi della Rsi

(...) voler ignorare. Sono vittime appartenenti alla Guardia Nazionale Repubblicana, alle Brigate Nere, all’Esercito, alla Marina, all’Aeronautica, alle Forze dell’ordine e tanti, tanti civili, uomini e donne, caduti per la causa della Repubblica Sociale Italiana.
«Quando da ragazzino vedevo le lapidi con i nomi dei partigiani - spiega Pierfranco Malfettani - cercavo anche persone che non c’erano. Eppure erano morte in quegli anni di guerra. Allora mi chiedevo perché nessuno si voleva ricordare di loro. Poi ho cominciato, spinto da una puntigliosa curiosità, ad annotare nomi, partendo da lontani parenti, conoscenti, antichi vicini di casa, ricostruendo piano piano una storia che era stata fino ad allora ignorata. Oggi ne faccio una questione di giustizia, non politica o ideologica, solo di giustizia. Stiamo parlando di morti, tutti figli della stessa nazione ed è giusto che siano in qualche modo ricordati».
Man mano che l’agenda si arricchiva di nomi, fatti e documenti, il lavoro di Malfettanti ripercorreva in ambito locale la strada compiuta da Fra’ Ginepro da Pompeiana, cappellano militare fascista, che negli anni ’50 redasse il suo «Martirologio italico», registrando decine di migliaia di morti in tutta Italia. O ancora trovava ispirazione nell’opera dell’ex senatore del Movimento sociale italiano Giorgio Pisanò, autore di «Storia della guerra civile in Italia» e «Gli ultimi in grigioverde».
«Io sono di Pontedecimo e mi sono concentrato sui caduti in Val Polcevera. Era inevitabile che prima o poi incrociassi questi nuovi amici, Tuo e Viale, appassionati come me e che unissimo le nostre forze per rendere la ricerca più completa. Recentemente l’“effetto Pansa“ (autore del libro “Il sangue dei vinti”) ci ha ulteriormente stimolato ad andare avanti».
Un lavoro iniziato negli anni ’80, che ha portato alla pubblicazione di tre libri, ormai esauriti, che oggi vengono ripresi in questo ultimo volume completato dall’elenco dei genovesi morti al di fuori della provincia, alcuni anche all’estero.
Il libro, edito da Tradizione, costa 70 euro e si trova in vendita presso la «Fiera del libro» in via XX Settembre. Ma chi è interessato a quest’opera? «Le persone come me - spiega Malfettanti- che vogliono conoscere la verità. Poi tutti quelli che in quegli anni terribili hanno perso un amico, un parente, un commilitone. Qualcuno è mosso da semplice curiosità, ma tutti, sfogliando queste pagine, si riconoscono in una comune sensibilità nei confronti di questa storia scritta dalla gente comune, al di là di ogni colore o etichetta. Genova si è sempre dichiarata città antifascista, noi, con questi 2.

500 caduti, mettiamo in dubbio che sia stata davvero così».

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