Cronache

"Troppi sbarchi, i porti rischiano di perdere gli armatori"

Dopo l'arrivo di altri mille migranti a Salerno, la reazione del presidente dell'autorità portuale: "Accoglienza è dovere da dividere. Perché non vengono presi in considerazione i porti del Nord?"

"Troppi sbarchi, i porti rischiano di perdere gli armatori"

Utilizzare (solo) i porti del Mezzogiorno per gli sbarchi degli immigrati soccorsi in mare rischia di avere seri contraccolpi economici e commerciali sulle realtà interessate in prima battuta dalle operazioni. Lo ha detto il presidente dell’autorità portuale di Salerno Andrea Annunziata che, alla fine del quattordicesimo sbarco organizzato e portato a termine nel “suo” scalo, ha chiesto ufficialmente che vengano coinvolti nella pianificazione e nella logistica dei soccorsi altre infrastrutture.

Come ha spiegato ai media locali, Annunziata teme che gli armatori finiscano con l’evitare di approdare al porto di Salerno: “Si tratta di un problema che deve riguardare l’intera Europa. Non si mette in discussione se accoglierli o meno, l'accoglienza va garantita. Però bisogna procedere a una ripartizione migliore. Se vero che più della metà dei migranti sarà dirottata verso il Nord, perché non si prendono in considerazione altri porti come, ad esempio, quello di Genova?”. I disagi che naturalmente porta con sé l’organizzazione degli sbarchi e dell’accoglienza, rischiano, come lamenta il dirigente, di dare una mazzata ai traffici commerciali: “Il ministero degli Interni decide i luoghi dove svolgere le operazioni. Quando avvengono gli sbarchi, le navi commerciali attendono in rada. Si verificherebbe un effetto domino preoccupante se qualche consegna dovesse avvenire in ritardo. Temo che gli armatori comincino a scegliere di approdare in altri porti”.

Lo scalo di Salerno, come si legge dai report riportati dal sito ufficiale dell’Autorità Portuale locale, presenta un importante volume di traffico relativo alle merci trasportate che hanno quasi sfiorato, nel 2015, i tredici milioni di tonnellate.

Non è la prima volta che il dirigente Annunziata interviene sulle ripercussioni che gli sbarchi hanno rispetto alla normale attività degli scali commerciali marittimi. Nel 2014, infatti, al Corriere del Mezzogiorno spiegò che “l’arrivo improvviso di migliaia di migranti comporta una serie di problemi alle altre navi costrette ad uscire fuori e ad accumulare qualche giorno di ritardo. E’ successo con un armatore che è arrivato in Brasile due giorni dopo” fermo restando il dovere della solidarietà: “Di fronte alle vite umane, allo sguardo di un bambino terrorizzato – precisa Annunziata – non c’è merce che tenga, noi facciamo volentieri la nostra parte, e già in due circostanze abbiamo offerto grande disponibilità.

Però la solidarietà va condivisa anche con altri porti”.

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