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Il trotto torna ad eleggere i suoi «cavalli dell’anno»

Ernesto Cazzaniga*

Spettacolo davvero ben riuscito domenica scorsa a Montegiorgio, in occasione del Palio dei Comuni di trotto, alla presenza di alcune delle principali personalità ippiche fra cui il segretario generale dell’Unire Panzironi ed il consigliere Baldarelli. C’erano grossi timori legati al maltempo: alla vigilia sembrava quasi che una divinità non invitata alla festa volesse fare di tutto proprio per guastare la manifestazione marchigiana. Invece le gare (tre batterie e finale) si sono svolte regolarmente (è perfino spuntato il sole) ed il cavallo franco-scandinavo Pegasus Boko ha dapprima vinto la batteria in 1’11”4 al record della pista, quindi ha riportato la finale trottando al ragguaglio di 1’12”2, regolando Prime Prospect.
Ennesima soddisfazione per ilo driver iridato Roberto Andreghetti e gioia per il comune di Fermo cui era legato il cavallo nella diciassettesima edizione di una corsa che nella sua giovane tradizione sta entrando nei cuori della gente marchigiana per la caratteristica, non da poco, di unire il fattore spettacolo di una corsa di qualità assoluta ad uno schietto sapore campanilistico. Naturalmente certe corse meritano un montepremi cospicuo, adeguato allo spettacolo che sanno offrire annualmente. Inoltre la formula «batterie e finale» sembra coinvolgere maggiormente il pubblico ed a livello tecnico dà i suoi buoni risultati. Sarebbe auspicabile che altri due o tre gran premi del nostro calendario a sfondo internazionale possano prevedere la formula del doppio impegno nella stessa riunione. Questo lo diciamo per una prospettiva a medio termine in quanto proprio nella giornata di ieri, l’Unire dovrebbe aver stabilito il programma dell’anno 2006, con un anticipo sui normali tempi di emissione che non può non essere rimarcato favorevolmente. Anche l’associazione degli allevatori del trotto ha trasmesso la sua richiesta all’Unire, in particolare ha sottolineato la necessità di non piazzare riunioni concomitanti al trotto nei giorni delle Aste Anact, incompatibili con l’esigenza di una miglior riuscita delle sessioni, sia dal punto di vista dei venditori, sia dal punto di vista della presenza più ampia degli operatori ippici. Questo per non incorrere nell’inconveniente di riunioni fissate proprio nel cuore delle sessioni qualificate come avvenne nell’ottobre scorso. Tra le iniziative di un prossimo futuro credo sia utile riproporre la proposta di aumentare la dotazione del 20% nelle corse di gruppo I e II riservate alle femmine già dal 2006. È una proposta certamente non nuova ed i lettori più attenti lo avranno già notato, tuttavia credo che giovi ripeterci nella convinzione che un simile accorgimento possa favorire in maniera decisa il mercato femminile, spesso languente, specie nei momenti di crisi economiche ripetute e di incertezze, anche pesanti sul futuro dell’ippica.
Ma c’è un altro argomento che mi sta a cuore e che vorrei sottoporre all’attenzione generale degli ippici e anche dei semplici appassionati, in un periodo dell’anno come l’attuale, generalmente dedicato ai riepiloghi, ai consuntivi e alle panoramiche del 2005, laddove testate giornalistiche sportive o generalistiche designano un po’ in tutte le discipline gli sportivi dell’anno. Ebbene, l’ippica, anni fa, premiava i cavalli dell’anno in una serata di gala che si svolgeva poche settimane dopo l’inizio dell’anno successivo. Personalmente ebbi l’onore di ricevere il premio con Esotico Prad nel 1987. Credo sia non solo sperabile, ma anche necessario che si ripristini la vecchia tradizione attraverso una manifestazione che possa denominarsi «Gli Oscar del Trotto» o qualcosa di simile, in modo che stabilmente si possano avere anche nel trotto, sia i cavalli leader di ciascuna età, sia il cavallo assoluto.


Una prospettiva affascinante, proprio per questo credo sia necessario riavviarla ed evidenziarla subito, dando all’evento il giusto peso in termini mediatici.
*Presidente Anact
(Associazione nazionale allevatori cavallo trottatore)

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