Economia

Il turismo italiano ha un «Tic»: dotarsi di un ufficio informazione comune

«Dalla giungla alla rete» è il tema della seconda edizione delle Assise dell'ospitalità in corso a Castelnuovo del Garda. Il progetto è superare la frammentazione delle competenze e degli sportelli locali per un «Tourist information center» virtuale che operi a livello nazionale. Tre province venete lo sperimentano già

Una rete comune tra gli uffici di informazione turistica italiana, per offrire un servizio sempre migliore e rispondere in modo più completo alle esigenze e alle aspettative di quanti vengono a visitare il territorio italiano. È l'obiettivo della seconda edizione delle Assise dell'ospitalità italiana, in corso al Gardaland Hotel Resort di Castelnuovo del Garda (Verona). Ed è proprio la provincia scaligera ad aver precorso i tempi, adottando assieme a Padova e Rovigo il software chiamato Tic (Tourist information center) già in uso in molti Paesi europei e in Alto Adige.

Si tratta di una banca di informazioni comune, in cui ogni territorio inserisce i propri contenuti di interesse turistico, secondo un sistema di regole condivise. Questo permette agli uffici Iat (informazione e accoglienza turistica) che adottano questo sistema di avere in tempo reale notizie aggiornate su eventi, disponibilità alberghiere, punti di interesse artistico, aree protette, tipicità non solo nella località che il turista sta visitando ma anche nelle località vicine, spesso divise a livello amministrativo, superando frammentazioni che specialmente il turista straniero spesso non riesce a comprendere.

Si tratta insomma di un vero e proprio sistema informativo integrato che permette agli uffici Iat di rispondere con efficienza, velocità e qualità (come in un call center) a domande che non riguardano solo il proprio ambito territoriale. Il formato con cui il sistema esporta le info permette inoltre anche di alimentare portali di terzi, circuiti tv, dispositivi mobili e info point, ottimizzando i costi di redazione ed eliminando ridondanze. Permette inoltre la gestione in cooperazione delle richieste via mail, telefoniche, via posta e al desk, migliorando anche la qualità delle risposte multilingue. Consente l'archiviazione di risposte tipo che possono essere riutilizzate e aggiornate in qualsiasi momento o prontamente assemblate in base alla richiesta.

«Un turista può arrivare nel nostro territorio anche senza costose campagne di promozione, ma una volta giunto deve essere assistito. Ecco perché chiudere gli Iat (Uffici di informazione e accoglienza turistica) per via dei tagli sarebbe come eliminare i Pronto Soccorso dagli ospedali», spiega Loris Danielli, coordinatore dell'evento e amministratore unico di Provincia di Verona Turismo. Che punta ad allargare il sistema al di fuori delle tre province attualmente interessate: «Il nostro obiettivo è quello di sperimentare il prossimo anno l'utilizzo di questo sistema tra gli Iat della regione Veneto, l'Umbria e la province di Ferrara e Pesaro-Urbino, nostri partner nell'iniziativa. E una volta valutati i risultati estenderlo in tutto il Paese, con il supporto del ministero del Turismo e del ministero dell'Innovazione tecnologica».

Insomma, promozione e informazione unica a livello nazionale, anche per evitare confuzione in chi, da turista, non è a casa propria e parte quindi da una posizione di svantaggio. «L'esercito di uffici di informazione disseminati per l'Italia - spiega Tonino Pencarelli, docente di Economia e management del turismo all'Università di Urbino - pur garantendo una presenza capillare sul territorio non sempre offre servizi efficaci, omogenei tra loro e compatibili con le necessità dei visitatori. La loro suddivisione del resto è figlia della frammentazione istituzionale del turismo italiano. Le Regioni infatti hanno piena autonomia in materia ma poi demandano le competenze a enti e istituzioni (Province, Comuni, eccetera) con ruoli e responsabilità differenti da Regione a Regione. Da qui la confusione e la conseguente necessità di un maggiore coordinamento».

«È mia forte convinzione che lo scambio di esperienze sia fondamentale nel comparto turistico - spiega Ruggero Pozzani, assessore al Turismo e allo Sport della Provincia di Verona -. In questo settore non esistono infatti protagonisti, buoni o cattivi. Siamo un po' come i raggi della ruota di una bicicletta: la ruota riesce a girare solo perché i raggi lavorano tutti insieme. Da qui l'importanza di un simile incontro».

Le Assise dell'ospitalità italiana sono state aperte da un videomessaggio di saluto del presidente dell'Enit, Matteo Marzotto, che parla di «un momento intelligente di confronto per parlarsi, riunirsi, incontrarsi e condividere le migliori esperienze. Questo è un valore aggiunto per chi si occupa di turismo.

Auguro buon lavoro ai partecipanti perché si stanno impegnando in un'attività che io utilizzerò come esempio virtuoso di relazioni tra enti pubblici per altre regioni o parti d'Italia che non hanno presenziato a queste Assise».

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