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Tutta la vita da avaro: lascia una fortuna in beneficenza

L’uomo è morto assiderato perché non pagava le bollette. Ma ha donato 470mila euro a un ospedale

Tutta la vita da avaro: 
lascia una fortuna in beneficenza

Washington - Ha vissuto tutta la sua esistenza risparmiando anche sui centesimi. Alla fine l’hanno ritrovato morto congelato, in casa, perché non aveva pagato le bollette del riscaldamento. Quella di Martin Schur, un reduce della seconda guerra mondiale, può sembrare una vita tirchia come tante. Perché, quando è morto, a 93 anni, si è scoperto che aveva messo da parte una piccola fortuna. Ma poi Schur ha stupito tutti, con il suo testamento: quell’uomo, così oculato nelle sue spese, ha lasciato 600mila dollari (circa 470mila euro) all’ospedale della sua città. Tirchio forse, ma generoso.
L’uomo viveva a Bay City, una città di 37mila persone sul lago Huron in Michigan. Il cadavere è stato trovato lo scorso 17 gennaio da un vicino allarmato perché non vedeva il vecchietto da quattro giorni. Il Michigan è uno degli Stati americani più freddi. L’azienda elettrica, cui Schur non pagava le bollette da quattro mesi, gli aveva applicato al contatore un blocco che limitava al minimo l’uso del riscaldamento.
Il decesso per ipotermia, una condizione in cui la temperatura corporea scende al di sotto del valore normale fino ad ostacolare il metabolismo, è lungo e doloroso. «Non è facile - ha spiegato il dottore che ha esaminato il cadavere - morire assiderati. Si comincia a sentire un bruciore alle dita delle mani e dei piedi che diventa sempre più intenso finché si perde conoscenza».

Martin Schur era rannicchiato sul letto, indossava il cappotto e diversi capi d’abbigliamento. Nella casa la temperatura era di zero gradi e nel lavandino in cucina e sui davanzali delle finestre c’era del ghiaccio. «Mio zio - ha spiegato William Walworth - era un uomo splendido, generoso, ma molto frugale. Era vedovo da circa un anno, ma anche quando c’era zia Miriam, non ho mai sentito che fossero andati al ristorante e avessero fatto qualche spesa non necessaria». «Qualche anno fa - ha poi aggiunto Walworth - mi aveva confidato con orgoglio d’aver messo da parte un bel gruzzolo da lasciare in eredità all’ospedale. Spero proprio che la sua morte non sia inutile e la gente impari a tenere d’occhio i vicini anziani per poterli soccorrere in caso di necessità». La morte di Martin Schur ha scatenato l’opinione pubblica contro la Bay City Electric Light and Power, e il sistema di limitare l’erogazione dell’energia a chi non paga le bollette. Il vicino ha rivelato d’avere visto in casa di Martin del denaro pinzato alle bollette. Martin Schur era in debito di 1.100 dollari. Tre giorni dopo il ritrovamento del cadavere l’avvocato Cathy Reder ha informato l’amministrazione del Bay Regional Medical Center che l’ospedale era il beneficiario del lascito testamentario di Martin Schur. Un giudice esaminerà il testamento il 17 marzo. «La perdita della vita di quest’uomo - ha commentato il vicino Jerome Anderson - è imperdonabile. In questo paese certe cose non dovrebbero succedere. L’azienda elettrica non può fare di ogni erba un fascio con chi non paga le bollette e non deve bloccare l’energia a gennaio».
Il governatore Jennifer Granholm ha chiesto che vengano cambiate le regole affinché non sia più possibile interrompere l’erogazione di energia per il riscaldamento. Il sindaco di Bay City ha fatto aprire un’inchiesta contro la compagnia elettrica per stabilire come mai era stato applicato il blocco al contatore di Martin Schur, senza spiegargli come funzionava ed il perché era stato fatto.

Probabilmente se un dipendente della Bay City Electric Light and Power avesse contattato il cliente insolvente le bollette scadute sarebbero state liquidate.

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