Politica

Tutti gli insulti in prima serata

Ecco il testo integrale dell’intervento di Michele Santoro in apertura della ventiseiesima puntata di «Annozero», giovedì in prima serata su Raidue

Ecco il testo integrale dell’intervento di Michele Santoro in apertura della ventiseiesima puntata di «Annozero», giovedì in prima serata su Raidue. Avrebbe dovuto essere, in base alla «sanzione» decisa dai vertici di viale Mazzini, una puntata «riparatrice» dopo gli attacchi indiscriminati alla Protezione civile e le vignette «senza pietà» per la tragedia dell’Abruzzo trasmessi la settimana precedente. Invece il conduttore ha usato ancora una volta la televisione pubblica per lanciare i suoi strali contro tutti, e soprattutto contro il Giornale e i suoi lettori.

«Comunque la pensiate, ben trovati in questa nostra ventiseiesima puntata. Lasciatemi ringraziare subito tutti i colleghi che hanno espresso nei nostri confronti una grande solidarietà; il nostro sindacato, che si è mosso tempestivamente. E soprattutto, con grandissimo affetto, i nostri colleghi del Tg2, il cui Comitato di redazione ha voluto fare un comunicato, diciamo così, a nostro sostegno. E noi siamo veramente contenti di questo comunicato del Tg2. Detto questo, però, insomma, io stasera vorrei soprattutto salutare i lettori del Giornale. Vorrei dire loro: cari lettori del Giornale... Poi, poveretti, ogni giorno si trovano quattro o cinque pagine che mi riguardano, quindi, insomma, io li devo guardare con particolare affetto. Certamente, Berlusconi ci divide, e questo è vero, però io vi adoro. Vi adoro veramente perché, insomma, faccio veramente grandissimi sforzi per capirvi, anche se qualche volta proprio non vi capisco. Ma come, il vostro quotidiano ha fatto delle memorabili battaglie per la libertà di satira. Il vostro quotidiano è quello che si è battuto come un leone perché venissero pubblicate le vignette su Maometto. Dico: Maometto. Che potevano essere offensive per l’Islam o per gli islamisti, come diceva Fini. Il quale aggiungeva: non pubblicare quelle vignette sarebbe un segnale di intolleranza nei confronti della libertà di stampa e di satira. Ma ecco, questo fronte improvvisamente si scioglie. Adesso se la prende con Annozero, e niente poco di meno se la prende con il nostro Vauro.

Ma io dico: state facendo un grave errore dal punto di vista televisivo. Correte di fare, correte il rischio di fare lo stesso errore che fa Grasso, Aldo Grasso, il critico del Corriere della Sera, uno che parla di televisione come Bruno Vespa parla di cavalli. Voi, invece, dovete fare uno sforzo per comprendere quello che vi suggerisce Emilio Fede. Lui, poveretto, è un po’ vecchiotto, non ce la fa più. Insomma, però, dice: guardate che, eh... perché Berlusconi vinca, ha bisogno di Santoro. E lo dice a chiare lettere. Quindi, se non c’è Annozero, Berlusconi corre il rischio di non vincere. Noi siamo un Tg4 fatto bene. Quindi dobbiamo continuare ad esistere, dobbiamo continuare a vivere. E voi dovete lasciarci lavorare. E soprattutto dovete lasciare lavorare Vauro. Che non è qui stasera, ma insomma Vauro e Annozero sono due entità, diciamo così, inseparabili. Quindi adesso è a San Pietroburgo, però, a San Pietroburgo, però la prossima settimana vedrete che torna di sicuro.

Così tornerà Vauro, Berlusconi vincerà e tutti vivremo felici e contenti ascoltando Marco Travaglio».  

 

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