Politica

Tutti in spiaggia a caccia di firme

Edizione straordinaria dalle spiagge. La protezione civile ha dichiarato lo stato di massima allerta in ordine ai misteriosi eventi verificatisi sulle coste italiane. No, le meduse non c’entrano: il vero problema quest’anno sono i firmaniaci. I maniaci della firma.
La situazione è grave: Di Pietro raccoglie le firme contro il Lodo Alfano, l’Udc raccoglie le firme contro la legge elettorale, Veltroni raccoglie le firme per «salvare l’Italia». Per salvare se stessi dalle firme, la Società autostrade sconsiglia di mettersi in viaggio nelle ore di punta: previste file di gazebo sulla Salerno-Reggio Calabria, all’altezza della sezione dell’Italia dei valori. Evitare anche la A14: al casello di Rimini, si è ribaltato il banchetto dei sostenitori del ribaltone. Il comando dei vigili urbani di Gallipoli avverte: multe salate a chi parcheggia i gazebo in doppia fila.
È panico, dunque. Specie dopo la dichiarazione minacciosa di Lorenzo Cesa: «Andremo a firmare in tutti i luoghi di vacanza». Un natante di Fregene è ancora sotto choc, dopo un incontro ravvicinato sull’arenile: pensava fosse un vu’ cumprà, invece era Rocco Buttiglione che, in bermuda, chiedeva la firma per l’abolizione del voto di preferenza. La capitaneria di porto di Agrigento ha avvistato Goffredo Bettini a largo di Lampedusa: era a bordo di un gazebo galleggiante, mentre chiedeva la firma ai clandestini che sbarcavano. Denuncia dell’associazione genitori: a Tarquinia Lido le continue sortite di Beppe Fioroni, che schizza fuori dall’acqua all’improvviso col modulo da compilare, stanno spaventando i bambini e in qualche caso anche i genitori medesimi. Sul litorale ligure, è stata un fallimento lo show del Pd a Sestri Levante, intitolato «una firma per l’estate»: non è piaciuta, in particolare, l’idea di affidare a Rosy Bindi la gestione del concorso «miss maglietta bagnata». Grande successo, invece, per la kermesse dell’Udc a Marina di Pietrasanta, «Una firma, un mohito»: pare che dopo i primi sei bicchieri, la gente firmasse ad occhi chiusi. Nel frattempo i fan della tintarella di Sabaudia fanno la guerra a Giovanna Melandri: «Il ministro ombra ci sta facendo ombra».
Intanto è allarme banchetti: le zone pubbliche dei comuni stanno scoppiando per il boom di petizioni. Causa mancanza di spazio, a Milano Marittima verranno inaugurati gli stand a castello: al primo piano si firma per il Pd, al secondo per la preservazione della Cornacchia delle Marianne, al terzo piano per la reintroduzione della piadina alla Nutella. A Viareggio i cacciatori di firme strappano l’autografo di Martina Colombari e Bobo Vieri, battendo sul tempo i concorrenti di Forte dei Marmi che si accontenteranno della firma di Cristiano Malgioglio. Intanto l’Associazione paneuropea amici della carta lancia l’emergenza: con l’epidemia di firme sparisce una quantità di sequoie pari al territorio della val Brembana, dicono; scartata l’ipotesi di Realacci di firmare direttamente sulla sabbia. E per finire: fastidiosi contrattempi a Capalbio, dove Francesco Rutelli ha impiegato due ore per convincere gli avventori che «Ultima Spiaggia» era il titolo dello stabilimento, e non quello della petizione. Grazie per averci seguito.
(Avvertenza: ogni riferimento a fatti, persone, segretari di partito realmente esistiti è puramente casuale. O almeno, speriamo lo sia.

Per far sì che questa restasse solo fantascienza, ci metteremmo la firma).
Federico Novella

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