Scienze e Tecnologia

Ue, Google finisce sotto accusa "Manipola i risultati delle ricerche"

La Commissione europea sta indagando: il motore di ricerca è accusato di "abuso di posizione dominante". Sospetti sulla "neutralità" dell'algoritmo per le ricerche

Ue, Google finisce sotto accusa 
"Manipola i risultati delle ricerche"

Milano - Non è la prima volta che Google viene accusato. Il re dei motori di ricerca dà fastidio perché è il numero uno. Di certo questa, in un sistema di libero mercato, non può essere una colpa. Ma mettiamo da parte il commento e diamo spazio alla notizia: la Commissione europea sta indagando sul presunto abuso di posizione dominante da parte di Google. L'accertamento è iniziato da poche settimane: lo scrive il quotidiano francese Le Figaro, secondo cui Bruxelles ha cominciato a inviare i primi questionari alle imprese che potrebbero subire le conseguenze delle presunte violazioni di Google. I documenti sono stati inviati poco prima di Natale e comprendono circa un centinaio di domande rivolte a editori di siti internet, motori di ricerca, elenchi in linea e agenzie di pubblicità online, entro l’11 febbraio. Ma oltre a quella di abuso di posizione di Google sul mercato in senso stretto, le domande implicano anche un’altra accusa: la manipolazione dei risultati delle ricerche e della piattaforma pubblicitaria, mentre il gigante di Mountain View ha sempre rivendicato la neutralità matematica del suo algoritmo.

Cambiamenti improvvisi "La vostra società - chiede l’antitrust Ue - ha notato cambiamenti improvvisi e significativi della sua posizione sui motori di ricerca come Bing, Google o Yahoo? Avete constatato improvvisi cali nel numero di utenti rinviati verso i vostri servizi da Google, che non possono essere spiegati da cambiamenti sul vostro sito internet".

Le accuse Il sospetto dei tecnici di Bruxelles è che l’algoritmo di Google sia programmato per preferire i video di YouTube rispetto a quelli di Dailymotion, le mappe di Google Maps a quelle di Mappy, le foto di Google Images a quelle di Flickr. Sospetti analoghi pesano sull’attività pubblicitaria di Google, con "improvvisi aumenti delle tariffe pubblicitarie sui motori di ricerca nel corso degli ultimi sei anni".

La domanda è brutale: "Google vi ha mai indicato che un aumento delle spese pubblicitarie potrebbe migliorare il vostro 'ranking' naturale?".  

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