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Gli Usa giustiziano Gardner Ha richiesto di essere fucilato

Il governatore dello Stato Herbert ha rifiutato l'ultima richiesta di sospendere la condanna a morte. Alle 8 l'uomo è stato fucilato da un plotone di esecuzione di 5 cecchini. Aveva rifiutato l'iniezione letale

Gli Usa giustiziano Gardner 
Ha richiesto di essere fucilato

Washington - Fucilato. E' stato messo a morte nello stato Usa dello Utah con questo sistema Ronnie Lee Gardner. L'uomo all'iniezione letale ha preferito il plotone d'esecuzione. Le autorità penitenziarie dello Utah hanno ricordato che le domande di clemenza del condannato sono state tutte respinte, fra cui quella al Board of Pardons and Parole dello Utah e quella del governatore dello stato, Gary Herbert. Ronnie Lee Gardner era stato condannato a morte nel 1985. Aveva ucciso un avvocato, mentre tentava di fuggire dal tribunale dove veniva giudicato per un omicidio commesso l’anno precedente. Nello Utah l'ultima fucilazione di un condannato a morte risaliva a 14 anni fa, quella di John Albert Taylor.

La fucilazione Il plotone di esecuzione era composto da cinque cecchini, tutti volontari. Gardner è la prima vittima di una condanna a morte per fucilazione negli Stati Uniti negli ultimi 14 anni. "Ha voluto che nessuno lo vedesse mentre lo fucilavano. Avrei voluto essere lì per lui. Gli volevo molto bene, era il mio fratello minore" ha detto Randy Gardner, poco dopo l’annuncio della morte di Ronnie. Secondo quanto riferito da una fonte carceraria, il detenuto ha atteso il momento dell’esecuzione senza lasciare tradire alcuna emozione. È rimasto calmo, ha letto un libro e guardato un film, "Il signore degli anelli". Lo Utah ha abolito le esecuzioni per fucilazione nel 2004, ma i condannati a morte prima di questa data conservano il diritto di scegliere il modo in cui morire. Anche se è diventata rarissima, la fucilazione conosce un proprio rituale. All’ora designata, il condannato, che indossa una tuta blu, viene legato a una sedia nera, nella camera d’esecuzione, posta davanti a un pannello a prova di proiettile e circondato da sacchi di sabbia per evitare che i colpi vaganti rimbalzino nella stanza. Cinque rappresentanti delle forze dell’ordine armati di carabine Winchester 94 si sistemano a otto metri dal condannato: uno di loro ha l’arma caricata a salve, in modo che nessuno di loro possa essere sicuro di avere partecipato effettivamente all’esecuzione. Un cerchio in tessuto bianco viene appuntato all’altezza del cuore del detenuto con il veltro, mentre un recipiente viene posto ai suoi piedi per raccogliere il sangue. Dopo avere pronunciato le sue ultime parole, la testa del condannato viene coperta con un cappuccio e i boia fanno fuoco, senza sapere chi tra loro causerà la sua morte. I testimoni presenti non possono vedere il viso dei cecchini. 

No alla grazia Il governatore dello Utah, Gary Herbert, ha rigettato la richiesta presentata dai legali di Gardner di sospendere temporaneamente l'esecuzione del loro assistito, prevista per la mezzanotte di oggi (le 8 in Italia).  Il governatore Herbert ha precisato che la sua decisione è stata presa perché l'imputato "ha avuto piena e giusta opportunità" per illustrare il suo caso di fronte alla giustizia. Gardner, che tra l'opzione dell'iniezione letale e quella della fucilazione ha optato per quest'ultima, nei giorni scorsi fa aveva chiesto clemenza al Board of Pardons and Parole dello Uath, che però aveva respinto la richiesta. Martedì scorso i suoi legali avevano inoltrato un'ulteriore, analoga richiesta sia ad una corte d'Appello Federale a Denver, in Colorado, sia alla Corte Suprema. La Corte d'Appello ha respinto la richiesta.

La Corte Suprema non si è ancora pronunciata, limitandosi a precisare di avere altri appelli da esaminare.

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