Roma

Vendemmia 2006, anche il Lazio vede rosa

Chiara Cirillo

«Comunque vada sarà un’annata straordinaria!». Garantisce Fabrizio Santarelli, presidente della strada dei vini dei Castelli Romani. Ed è quanto ci auguriamo tutti. Perché a decidere la sorte del raccolto saranno come sempre le variabili condizioni meteo di questi giorni; ma a oggi possiamo affermare che nonostante la vendemmia 2006 sia in lieve ritardo dal punto di vista della maturazione dei grappoli, è comunque caratterizzata da una sostanziale sanità delle uve. E se da un punto di vista quantitativo si prospetta un leggero incremento (il 6 per cento in più rispetto all’anno scorso) dal punto di vista della qualità ci sono tutte le premesse per una buona annata. Anche se per scaramanzia...
Certo è che secondo le prime proiezioni di esperti ed enologi quella di quest’anno sarà un’annata straordinaria quasi quanto la 2005. Almeno secondo quanto prevedono l’Unione italiana vini (Uiv) e l’Ismea, che per il prossimo autunno ipotizzano una produzione in Italia di 53 milioni di ettolitri. «Il raccolto è frutto del clima particolarmente favorevole di quest’anno - spiegano dalla Uiv - e in generale le condizioni climatiche invernali e primaverili hanno favorito un rigoglioso sviluppo vegetativo in tutta la penisola».
Dai Castelli alla Tuscia da Cerveteri all’Agro Pontino in tutto il Lazio il trend sembra migliorare di anno in anno. Lo confermano alcuni dei nomi più noti del panorama enologico della nostra regione. «In tutta la zona dei Castelli - commenta Fabrizio Santarelli, titolare dell’azienda Castel de Paolis e presidente della strada dei vini dei Castelli Romani - l’annata si prevede di gran pregio. Il primo andamento stagionale è stato infatti molto positivo ed equilibrato. Il fatto che non ci siano state malattie sulla vite darà un’alta percentuale di uva sana. Siamo molto ottimisti perché a oggi il decorso stagionale è stato ottimale, le uve sono rigogliose e sane. Altro dato importantissimo l’ottima alternanza tra pioggia e sole, perché le lunghe giornate di bel tempo hanno aiutato la vite a svilupparsi in modo omogeneo: in particolare per i bianchi l’escursione termica tra i valori della notte e del giorno ha fatto sì che lo sviluppo delle proprietà aromatiche e dei profumi sia giunto al top». Dello stesso parere «frizzante» anche Isabella Mottura dell’omonima azienda nella Tuscia: «È stata una stagione davvero interessante, particolare perché con sbalzi di temperatura molto elevati tra il giorno e la notte. Qui da noi nei pressi della diga del Tevere il microclima che si crea è decisamente mite ma allo stesso tempo con estati fresche che danno vita a uve molto interessanti. La vinificazione di quest’anno penso che non sarà negli standard: in bottiglia assisteremo sicuramente a stravaganti e positive fermentazioni. Avremo delle piacevoli sorprese».
Buone nuove anche dall’Agro Pontino. E cioè da Casale del Giglio, azienda leader a livello regionale. Il patròn Antonio Santarelli, che è anche presidente dell’associazione Le Vigne del Lazio, che riunisce i produttori di qualità, preannuncia piacevoli novità: «Anche se la nostra azienda si colloca in un territorio diverso da quelli tradizionali del Lazio, con un mese di differenza rispetto alla maturazione delle uve dei Castelli, attendiamo fiduciosi le previsioni meteo dei prossimi giorni. Siamo ottimisti perché avremo dei bianchi profumati grazie ai mesi di luglio e agosto piacevolmente freschi - fatta eccezione per qualche giorno particolarmente caldo di luglio - con temperature che hanno consentito di mantenere un’acidità elevata a vantaggio di più marcati aromi che caratterizzeranno i vini 2006». Insomma, non resta che attendere.

Cin cin.

Commenti