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Ventimila dipendenti a stipendio fisso, e alla Regione Sicilia chiedono rinforzi

Richieste 719 nuove assunzioni nei dipartimenti già stracolmi di personale: secondo i vertici nessuno degli uffici ha dipendenti in più da destinare alle mansioni richieste. Così alcuni hanno già chiamato «esterni» per smaltire le pratiche inevase

Uno, nessuno e centomila. Pirandello l'avrebbe descritta così: uno è il direttore del personale, centomila (per dire) i suoi impiegati, e nessuno che voglia - o possa - lavorare. La realtà supera la fantasia alla Regione Sicilia, non nuova a questi primati da Guiness. Esiste un esercito di dipendenti a tempo indeterminato, ma non ce n'è abbastanza per svolgere il lavoro ordinario. Com'è possibile?
Nonostante paghi ventimila stipendi a tempo indeterminato, il direttore del personale della Regione, Giovanni Bologna, si è visto recapitare nei giorni scorsi da ogni dipartimento regionale una caterva di richieste per occupare 719 posti che, a loro dire, risulterebbero vacanti. Una vera «infornata» cui non sembrano estranee le prossime prove elettorali. «Sembra che la Regione improvvisamente non abbia personale a sufficienza, davvero singolare», s'è lamentato Bologna sui quotidiani locali. Anche perché ha chiesto agli altri direttori se avessero personale in esubero, così da poterlo ripartire là dove ce n'era bisogno. Ma nessuno ha risposto.
Fatto è che nonostante migliaia e migliaia di assunzioni discutibili, manca personale idoneo a svolgere alcune mansioni, così che la macchina burocratica va a rilento più che mai. Soltanto tra gli assessorati Attività produttive, Territorio e ambiente, Energia ed Economia s'è perso ogni traccia di circa 55 mila pratiche, come denunciano le associazioni di categoria. «Le Attività produttive devono smaltire 6.400 pratiche per erogare i 64 milioni di euro di contributi per gli investimenti, mentre all´Economia sono ferme 35 mila pratiche per pagamenti interessi su prestiti», dice per esempio il segretario Cna, Mario Filippello. «Perché una Regione con migliaia di dipendenti non riesce a smaltire queste pratiche?», è la sua domanda retorica. Una risposta la dà il direttore delle Attività produttive, Marco Romano, che lamenta un vuoto in organico di 60 unità. Nel suo dipartimento ci sono 158 dipendenti in servizio ma, dice Romano, «in tutto l´organico ho un solo laureato in economia e due avvocati, per il resto sono biologi, geologi, chimici e architetti. Chi deve visionare le pratiche, quindi, su attività commerciali e con risvolti legali?». Nei giorni scorsi, sempre alle Attività produttive, sono così stati sorteggiati 280 valutatori esterni per progetti europei, che riceveranno un compenso fino a mille euro per le pratiche da visionare.
Sul tavolo del direttore del personale arrivano allarmi continui: il dipartimento Lavoro (che ha ben 2.802 unità) chiede ancora una trentina tra funzionari e istruttori, l´autoparco regionale ha bisogno di 33 autisti, il dipartimento Autonomie locali (60 unità) chiede 41 funzionari, la segreteria generale (247 dipendenti) cerca altre 20 regionali, le Infrastrutture (ben 1.753 unità in servizio) vorrebbe altri 40 tra tecnici e funzionari e 30 per l´osservatorio sui lavori pubblici. E, ancora, il dipartimento Energia (131 unità e 2 mila pratiche da smaltire solo per il fotovoltaico) chiede 10 funzionari e il dipartimento Ambiente (203 unità per 12 mila pratiche da smaltire) chiede 14 tra funzionari e operatori.
A chiedere personale sono anche enti controllati, come l´Arpa, che denuncia un vuoto in organico di 300 persone, l´Ircac che chiede 5 dipendenti di categoria A e D, e il Cas, che ha già il record di casellanti per chilometro di autostrada gestito, che chiede ancora un dirigente e 35 amministrativi.
«Sembra che a un tratto la Regione non abbia più personale a sufficienza, i miei colleghi non fanno altro che lamentare mancanza di dipendenti, mi sembra davvero una follia», denuncia Bologna, che nei giorni scorsi ha avviato un monitoraggio sulla dislocazione di tutto il personale regionale e, soprattutto, ha chiesto a tutti i direttori di dipartimento se avessero personale in esubero da impiegare altrove. «Non ho avuto risposte: dovrei dedurne quindi che i regionali non bastano? Nessuno potrebbe crederci.

Forse queste richieste sono solo una scusa per giustificare la mole di pratiche da smaltire», conclude il direttore del personale più pirandelliano d'Italia.

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