Stile

La (vera) bontà delle creme

I semi oleosi ricchi di proprietà salutari si possono spalmare

Gioia Locati

C'era una volta il cibo grasso «che fa malissimo». Una volta, appunto. Perché oggi gli studi sull'alimentazione distinguono fra grasso e grasso arrivando a dire che quelli buoni fanno benissimo. Per svariati motivi: aiutano ad acquistare la forma o a mantenerla; danno una mano al nostro metabolismo, controllando la gestione degli zuccheri; favoriscono un senso di sazietà e migliorano pure l'umore. Michela Carola Speciani e Mattia Cappelletti, medici esperti di nutrizione applicata, (che da anni collaborano con Damiano) ci aiutano a capire le differenze. «I grassi che fanno più male sono i trans, contenuti in alimenti di origine industriale ed esposti ad alte temperature. (Patatine fritte, surgelati con panature, snack). Sono, questi, responsabili dell'incremento dell'infiammazione generalizzata, aumentano il rischio di malattie cardiovascolari e fanno ingrassare». I grassi saturi, propri di carni, latticini e di alcuni olii vegetali, sono stati parzialmente assolti dall'accusa iniziale (fare malissimo) e andrebbero inseriti, a rotazione, all'interno di una dieta varia. Ma una terza categoria di grassi, i mono e poli insaturi, come quelli contenuti nell'olio extra vergine d'oliva e nei semi oleosi, hanno addirittura un valore aggiunto perché fanno bene. Stiamo parlando, ad esempio, di anacardi, pistacchi, mandorle, noci, nocciole che oggi esistono anche come creme spalmabili, «si tratta di semi oleosi che spesso vengono identificati come frutta secca, da non confondere però con quella intesa come frutta essiccata - precisa Michela C. Speciani -. Fichi, datteri e albicocche essiccate sono un altro tipo di alimento, ricco di zuccheri e povero delle proteine e dei grassi che sono tra i punti di forza dei semi oleosi». Non solo. «Grazie a queste caratteristiche sono perfetti alleati della costruzione della massa magra, notoriamente nemica della massa grassa». Quanti grammi occorre consumarne per stare bene? «La quantità di proteine da assumere giornalmente varia a seconda del proprio peso e abitudini - spiegano gli esperti - In media una persona di 60 chili dovrebbe consumare intorno ai 60 grammi di proteine al giorno. Un etto di pollo o cento grammi di semi oleosi forniscono circa 20 grammi di proteine. Se ne deduce che in questo caso 100 grammi fra pistacchi e mandorle rappresenterebbero la possibile porzione proteica di un pasto». Non è tutto.

I semi oleosi se biologici come i prodotti Damiano sono esenti da tostature eccessive e da tossine; contengono sali minerali come magnesio e potassio, antiossidanti, vitamine e fibra, «perciò sono un alimento adatto anche agli sportivi.

Cento grammi di mandorle contengono sostanzialmente lo stesso calcio contenuto in un etto di ricotta - calcola Cappelletti - e 100 grammi di pistacchi il doppio del potassio contenuto in 100 grammi di banane.

Potremmo definirli tranquillamente integratori da tasca».

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