Stile

Viaggio nel tempo per i 100 anni di stile francese

Il designer Matteo Ragni: «Il futuro è un mezzo che c'è solo se serve»

Roberta Pasero

Benvenuti alla Maison Citroën Centenary Edition. Un allestimento che alla Milano Design Week rende omaggio all' heritage del marchio ma anche alla sua visione del futuro che verrà. Qui tutto ruota attorno a un logo. Al Double Chevron, un ingranaggio a cuspide, semplice ma inconfondibile simbolo dei suoi primi cent'anni di audacia, di innovazione, di creatività, di design. E al Double Chevron si è ispirato Matteo Ragni, una delle grandi firme del design italiano che ha firmato Maison Citroen: «Ho voluto studiare un allestimento celebrativo non di un marchio, ma di una storia, di una famiglia e dei suoi valori, cercando di interpretare questa attitudine del brand all'innovazione, al comfort e al design attraverso uno spazio molto domestico, tanto che ci troviamo sotto due falde di un'ipotetica maison», spiega Ragni. Si parte da una galleria del tempo dove immergersi nell'universo Citroen, tra manifesti d'epoca e oblò che custodiscono pezzi di auto simili a sculture, come le sospensioni idropneumatiche e quelle con smorzatori idraulici progressivi, come le portiere della Mehari, il volante monorazza del 1955 o i sedili asportabili della 2CV che diventavano una panchetta per il picnic. Un Double Chevron trasformista che cambia materia e diventa coloratissima gommapiuma, che si smaterializza nel quadro scultura Made with Icons del designer francese Jean -Baptiste Senequier realizzata con un collage di 263 elementi presi in prestito dalle vetture storiche che ricompongono il Double Chevron anche con la strumentazione della Visa e il fanale di una GS. E che si reinventa con C-Vron, una poltrona lounge disegnata da Matteo Ragni che consente di far riposare le persone e ricaricare contemporaneamente il cellulare, merito di un piccolo caricatore wireless inserito all'interno dell'imbottitura. «Oggi un designer non è più un'artista rinascimentale che ha un'ispirazione guardando il cielo o gli uccelli volare e che con un segno definito cambia il mondo. Oggi progettare un'automobile non è più soltanto disegnare uno specchietto o il frontale di un'automobile ma, come avviene anche per tutti gli oggetti di uso quotidiano, è un processo complesso e articolato che deve tener conto di competenze tecniche, artistiche, filosofiche e tecnologiche, come Citroen cerca di fare da un secolo», dice Matteo Ragni mentre si muove negli ambienti di questa maison che ha al centro i suoi cento anni. Ovvero di qui la storia, raccontata da una 2CV black&white, un'icona francese, come la Tour Eiffel e il croissant. Di là il presente, rappresentato dal nuovo Suv Citroën C5 Aircross, moderno e tecnologico. E più in là il futuro, ossia Ami One Concept, 100% elettrico a due posti che rappresenta la visione della mobilità in città e che anima la parete interattiva, cornice dell'allestimento. Anche se l'automobile del futuro per Matteo Ragni è ancora più essenziale: «È un'auto che c'è quando serve e svanisce quando non serve più».

Fantascienza? Con il design mai dire mai.

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