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Vibo, donna massacrata dal marito a coltellate: aveva chiesto il divorzio

Un impiegato di 58 anni uccide a coltellate la moglie che aveva da poco tempo avviato le pratiche per il divorzio. Catturato dai carabinieri poco dopo l'uxoricidio esclama: "Bravi, mi avete preso" 

Vibo, donna massacrata 
dal marito a coltellate: 
aveva chiesto il divorzio

Vibo Valentia - Uxoricidio efferato, crudele. Lei aveva avviato le pratiche del divorzio, un gesto per lui impossibile da sopportare e da subire. Così stamane, poco dopo le 10, un impiegato di 58 anni di Vibo Valentia, Francesco Gramendola, ha ucciso a coltellate la propria moglie. La donna, Rossellina Lo Bianco, si trovava nell'abitazione di uno dei suoi figli, dove si era trasferita da alcuni giorni in seguito all'avvio delle pratiche di divorzio. L'uomo è entrato nell'abitazione attraverso una finestra lasciata aperta.

Uccisa a colpi di coltello Qui, non si sa se a seguito dell’ennesimo litigio, il carnefice ha estratto un lungo coltello a scatto dal proprio marsupio ed ha colpito più volte al torace ed al collo la moglie fermandosi solo all’arrivo della nuora che era in un’altra stanza. Gramendola, vistosi scoperto, è subito scappato in strada raggiungendo in pochi passi la propria autovettura e dandosi alla fuga. La donna è deceduta subito dopo a causa delle gravi ferite riportata, nonostante l'arrivo sul posto dell'ambulanza e la disperata corsa in ospadale.

"Complimenti, mi avete preso" I militari dell’Arma, dopo una vera e propria caccia all’uomo in tutta la zona e l'impiego di un elicottero per coordinare dall’alto le ricerche, hanno fermato la fuga dell’assassino: intorno alle 11 quando la sua auto è stata avvistata mentre imboccava la strada provinciale che da Pizzo porta a Maierato. I carabinieri hanno costretto l'uomo ad accostare ed arrendersi. Lui, messo con le spalle al muro, si sarebbe rivolto alle autorità dicendo solamente: "Complimenti mi avete preso, bravi!". Poi il silenzio. A bordo dell’auto guidata da Gramendola è stato trovato un lungo coltello a scatto ancora coperto di sangue, oltre ad una mannaia.

Ora l’assassino si trova detenuto presso il carcere di Vibo Valentia da cui dovrà rispondere dell’accusa di omicidio aggravato dai futili motivi e dall’efferatezza.

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