Roma

Villa Torlonia Il 25 luglio ’43 raccontato da Pingitore

La versatilità è una dote che certamente non manca a Pier Francesco Pingitore, capace di passare dal cabaret e dall’esperienza di autore satirico per cinema e tv a uno spettacolo come Quel 25 luglio a Villa Torlonia, in scena da oggi in quella che fu la residenza ufficiale di Mussolini dal 1925 fino al ’43. «Si tratta di un tentativo - spiega Pingitore -, di ricostruire la vicenda umana e politica del Duce prendendo spunto dalla notte tra il 24 e il 25 luglio del ’43, quando nella seduta del Gran Consiglio si stabilì il suo allontanamento». La messa in scena, ambientata tra il salone da ballo del neoclassico Casino Nobile e lo spazio esterno antistante la vetrata, si compone di una serie di dialoghi, a partire dagli incontri più o meno reali che il capo del Governo (interpretato da Luca Biagini) fa non appena rientrato nella dimora che sorge su via Nomentana. Sono circa le tre del mattino e lui, il «dux» che per vent’anni ha simboleggiato il potere, varca la soglia di Villa Torlonia dopo aver assistito all’approvazione dell’ordine del giorno Grandi, con cui si sono decisi il ripristino di tutte le funzioni statali e la restituzione del comando delle forze armate al re. La figura che per prima gli viene incontro è quella della moglie Rachele Guidi (Luciana De Falco). Evocati dalla fantasia del Duce, ormai sconfitto, ecco materializzarsi Bruno, il figlio aviatore morto due anni prima (Andrea Marrocco); l’intellettuale ebrea Margherita Sarfatti (Laura Troschel); il fratello Arnaldo, fedele consigliere, scomparso nel 1931 (Mauro Mandolini); Claretta Petacci, l’amante unita a lui anche nel tragico destino (Karin Proia). «Gli incontri offrono l’occasione a Mussolini di lasciarsi andare a una confessione - prosegue Pingitore -. Ho cercato di immaginare quale possano essere stati i suoi pensieri durante quella che fu forse la notte più lunga della sua vita». Il ritratto che esce è di un uomo distrutto. «Ritengo che Mussolini morì tra il 24 e il 25 luglio del ’43, almeno psicologicamente». Spettacolo ore 22.

Fino al 30 luglio e dal 26 agosto al 5 settembre.

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