Il vino fa volare l'export lombardo

Francia, Germania e Stati uniti bevono il made in Italy. E alla presentazione della squadra dei vini lombardi che parteciperà al prossimo Vinitaly il governatore Formigoni annuncia che il Chiaretto della Valtenesi sarà la ventitreesima doc di Lombardia

Vola l'export del vino lombardo. Nel 2010, spiega Coldiretti sulla base dei dati diffusi dalla Regione, l'estero, in particolare Francia, Germania e Stati Uniti, ha rappresentato un volume d'affari di 184 milioni di euro (con un saldo positivo di 84 milioni di euro rispetto alle importazioni) generato da una superficie a vigneto di oltre 24mila ettari, con più di 40 fra docg, doc e igt.
Le denominazioni di origine rappresentano il 59 per cento della produzione totale, contro una media nazionale del 35 per cento. La Lombardia è al terzo posto in Italia, dopo Piemonte e Toscana, per numero di certificazioni.
"Si tratta di un patrimonio di grande importanza non solo economica, ma anche culturale e ambientale - spiega Nino Andena, presidente di Coldiretti Lombardia - che al prossimo Vinitaly che si apre il 7 aprile a Verona saprà raccontare al meglio il nostro territorio. L'origine, anche nel vino, come per tutta la filiera agricola italiana rappresenta un criterio basilare di identificazione e valorizzazione".
Il vino lombardo rappresenta quasi il 3 per cento della produzione nazionale e può vantare diverse zone di eccellenza (dalle colline di San Colombano alla Franciacorta bresciana, dalla Bergamasca all'Oltrepò Pavese, dalla Valtellina al Mantovano) che vengono attraversate da oltre duemila chilometri di percorsi enogastronomici dedicati.
"La sfida del futuro - le parole dell'assessore regionale all'Agricoltura Giulio De Capitani durante la presentazione questa mattina a Milano dello stand lombardo al prossimo Vinitaly - è quella di vini di sempre maggiore qualità e di un'educazione anche delle nuove generazioni al bere consapevole e alla conoscenza della tradizione del vino che è un pezzo di valore della nostra storia".
Un'occasione per annunciare anche la nascita della ventitreesima doc di Lombardia, il Chiaretto della Valtenesi. "Dopo tanti anni di attesa, possiamo fare festa a quest'ultimo miracolo della terra lombarda", ha detto felice il governatore Roberto Formigoni alla conferenza stampa di presentazione della presenza dei consorzi vinicoli di Lombardia a Vinitaly, la tradizionale manifestazione di settore al via il prossimo 7 aprile a Verona. È dal belvedere di Palazzo Pirelli che Formigoni ha presentato la delegazione lombarda, composta da 128 aziende, presenti alla principale vetrina del settore vitivinicolo d'Italia: la quarantacinquesima edizione vedrà sfilare, dunque, 5 dogc, 23 doc e 15 igt. Ventitre doc, appunto, con l'ultima nata, il Chiaretto del Lago di Garda, maturato al sole delle colline moreniche: a breve la Gazzetta ufficializzerà l'ultimo vino griffato di Lombardia che, nella versione rosé, sarà commercializzato a partire dalla primavera del 2012.
Per celebrare questo traguardo Formigoni ha brindato a Milano con le bollicine lombarde del Franciacorta che, proprio quest'anno, compie 50 anni di vita e di successi: è stato Maurizio Zanella, presidente del Consorzio di tutela del Franciacorta, a offrire al presidente un calice del Berlucchi '61, la bottiglia ideata per celebrare il primo secolo di vita delle bollicine della Lombardia.
Festa nella festa, pertanto, per la Lombardia che si prepara a vivere a Verona l'appuntamento internazionale dedicato al vino e ai distillati: "Domenica prossima - ha detto Formigoni - correrò la Stramilano. Sto seguendo un menù particolare. Alla sera, salvo quello della vigilia della competizione, mi è stato consigliato di bere un bicchiere di vino rosso: lombardo ovviamente, perché quello straniero è 'velenoso'.

Nella giusta quantità il vino fa bene".

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