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Una vita in Bianconero, domani Bettega compie 60 anni

Tredici stagioni da giocatore che attraversano tutti gli anni '70 e l'inizio degli '80. E dal 1994, quindici anni da dirigente

Il compleanno di una bandiera. Domani Roberto Bettega compie 60 anni, gran parte dei quali sono stati dedicati alla Juventus prima da giocatore e poi da dirigente. Una vita a tinte bianconere fin da ragazzo, quando mosse i primi passi da calciatore nel settore giovanile. Fece poi esperienza a Varese, in serie B, prima di tornare a Torino e diventare un simbolo del club negli anni '70 e nei primi anni '80.
Bettega ha giocato 13 stagioni con la maglia della Juve, dal 1970 al 1983, collezionando 481 presenze, 178 gol, vincendo 10 titoli (7 scudetti, 2 coppe Italia e una coppa Uefa) e risultando assoluto protagonista del lungo periodo di Trapattoni in panchina. L'amarezza maggiore ha coinciso con la sua ultima partita in bianconero, la finale di Coppa Campioni di Atene persa con l'Amburgo. Ma non sono stati i soli dolori da giocatore: a inizio carriera nel 1972 restò a lungo fermo per una tubercolosi, poi una rottura dei legamenti del ginocchio nel novembre 1981 non gli consentì di recuperare per i mondiali di Spagna perdendo così la possibilità di diventare campione del mondo. Bettega è stato grande protagonista in nazionale: 42 partite e 19 gol con la stagione migliore che coincise con i mondiali in Argentina. La coppa più importante a livello continentale non gli sfuggì invece da dirigente, con il trionfo di Roma nel 1996.
Undici anni dopo l'addio al calcio giocato, infatti, Bobby-gol inizia la carriera di manager: dal 1994 al 2006 è vicepresidente della Juve e compone la cosiddetta «Triade» con Moggi e Giraudo. È questo un periodo di grandi successi per la Juve, che si conclude con la bufera di Calciopoli, scoppiata proprio a metà 2006. Bettega esce indenne dallo scandalo e fino al giugno 2007 resta consulente di mercato della nuova dirigenza, capeggiata da Cobolli Gigli e Blanc.
A volte però gli addii sono soltanto un arrivederci: dopo due anni e mezzo senza Juve, ecco il grande ritorno. Proprio un anno fa di questi tempi, il 28 dicembre 2009, Bettega viene chiamato dall'allora presidente Blanc al capezzale della squadra bianconera, alle prese con la peggiore stagione degli ultimi cinquant'anni. La carica è quella di vicedirettore generale, con specifica competenza sull'area tecnica. «La Juve è la mia vita» disse quel giorno durante la presentazione. L'avventura dura però soltanto cinque mesi. Il suo ritorno in società non ha avuto gli effetti sperati, ma non è tutto. L'avvento di Andrea Agnelli alla presidenza e la conseguente scelta di Beppe Marotta come direttore generale e nuovo uomo forte in corso Galileo Ferraris hanno ristretto gli spazi per Bobby-gol. Così il 31 maggio scorso viene ufficializzata la separazione.


Nel suo messaggio d'addio, Bettega «saluta con commozione la maglia bianconera e i tifosi cui ha dedicato una parte lunga ed indimenticabile della propria vita con passione e grande amore sia nei momenti esaltanti, sia in quelli più difficili».

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