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"Volevo prenotare per mia madre, ma era tutto pieno: è un miracolo"

Nel disastro del terremoto c'è anche chi raccoglie i segni della mano clemente della sorte

"Volevo prenotare per mia madre, ma era tutto pieno: è un miracolo"

Nel disastro del terremoto c'è anche chi raccoglie i segni della mano clemente della sorte. O se volete della Provvidenza.

Come Claudia, una signora nata in queste zone e ora emigrata in Irlanda. Da Dublino come ogni anno la sua famiglia viene qui ad Amatrice per passare le vacanze con la famiglia. La sua casa nella frazione di Prato è danneggiata in parte ma ancora agibile. Non appena appresa la notizia del terremoto si è fiondata ad Amatrice da Roma per aiutare il fratello che si trovava in casa.

La notizia del crollo dell'Hotel Roma l'ha scossa molto. "Proprio poco tempo fa avevo deciso di prenotare per mia madre all'albergo. Ma era tutto pieno. Non sono riuscita a ottenere nessuna stanza". E così la madre è andata a dormire da un parente che abita sempre nella zona. È salva. Forse se fosse rimasto una stanza libera all'Hotel Roma ora non sarebbe qui.

"È un vero miracolo - dice Claudia - non posso pensare che tutte quelle persone dentro all'albergo siano morte". Il volto emana una luce a metà tra la gioia del lutto scampato e il dolore per le persone rimaste coinvolte.

"Non riesco a farmene una ragione - conclude Claudia rimettendo a posto i bicchieri distrutti - è un vero disastro".

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