Politica

Dal voto regionale il test per Angela Merkel

BerlinoBerlino. Mai prima d’ora Angela Merkel si era tanto impegnata in vista di un voto regionale. E in ogni sua apparizione, alla tv, nei comizi in piazza, nelle interviste ai giornali, la principale preoccupazione della Cancelliera è sempre stata la stessa: convincere gli elettori che i venti miliardi e passa di euro stanziati da Berlino per impedire la bancarotta della Grecia, sono una misura decisa prevalentemente nell’interesse della stessa Germania, per salvare la moneta che i tedeschi hanno nelle loro tasche, «per smorzare sul nascere un incendio che dai Balcani potrebbe raggiungere le rive del Reno».Solo stasera quando si apriranno le urne nel più grande e popoloso land tedesco, la Westfalia - Renania del Nord, si saprà se la Cancelliera è riuscita nel suo intento di rassicurare gli elettori, di dissipare le diffidenze di quanti sono perplessi all’idea che i soldi dei contribuenti tedeschi siano utilizzati per saldare il debito dei greci che, come ha enfaticamente ricordato il Bild Zeitung, grillo parlante degli umori popolari, vanno in pensione otto anni prima dei tedeschi. In attesa del responso delle urne una cosa è certa. Raramente un voto regionale ha avuto tanta risonanza. Sia per il momento in cui avviene, segnato oltre che dalla crisi greca da notevoli tensioni interne, sia per le dimensioni della consultazione: quasi 18 milioni di cittadini, oltre un quinto dell’elettorato nazionale, chiamato a votare per il rinnovo del parlamento regionale. Ma in gioco c’è molto di più: la tenuta della coalizione guidata da Angela Merkel, gli equilibri tra lo schieramento governativo e l’opposizione al Bundesrat (il ramo del parlamento formato dai rappresentanti dei Laender), la possibilità di nuovi scenari nella politica tedesca e quindi dei futuri orientamenti di Berlino sulle grandi questioni internazionali, a cominciare dalla crisi dell’euro.Tutti i sondaggi sono concordi nel segnalare un forte calo per il partito della Merkel, la Cdu, l’unione cristiano democratica. Un risultato che se sarà confermato dal voto comporterebbe la fine della coalizione di centro destra alla guida del Land (Cdu più liberali) e quindi anche un indebolimento della coalizione del potere a Berlino anch’essa formata dagli stessi due partiti. Ma non solo.
Una sconfitta della Cdu comporterebbe per il centro destra la perdita della maggioranza al Bundesrat e quindi la necessità di patteggiare ogni decisione con l’opposizione. Insomma c’è il rischio che le ricadute del voto regionale restringano lo spazio di manovra del governo tedesco proprio in un momento in cui l’Europa ha un grande bisogno della Germania.
Non è un segreto che la Merkel avrebbe preferito rinviare gli aiuti ad Atene a dopo il voto ma non è stato possibile a causa dell’aggravarsi della crisi greca e così ha dovuto presentarsi agli elettori più in veste europeista che di difensore degli immediati interessi nazionali.

Bisognerà ora vedere come gli elettori la giudicheranno.

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