Cronache

"Vuoi il mio posto? Prendi pure il mio handicap" San Giovanni Rotondo contro gli indisciplinati

Il Comune di San Giovanni Rotondo per evitare che gli automobilisti occupino i posti riservati ai disabili affigge dei cartelli: "Vuoi il mio posto? Prendi anche il mio handicap". Proteste di una padre di un disabile: "Indecente e discriminatoria"

"Vuoi il mio posto? Prendi pure il mio handicap" 
San Giovanni Rotondo contro gli indisciplinati

Per il Comune è un deterrente contro gli automobilisti irrispettosi della segnaletica, ma il cartello "Vuoi il mio posto? Prendi anche il mio handicap" ha destato polemiche e ha mandato su tutte le furie Mario Angeletti, padre di un figlio disabile. 

L'iniziativa è del Comune di San Giovanni Rotondo ed è nata con lo scopo di evitare che alcuni automobilisti occupino i posti riservati ai portatori di handicap. Ma l'idea non è piaciuta ad Angeletti, di 50 anni, che ha presentato un esposto e ha chiesto che quei cartelli vengano rimossi perché ritiene che quella scritta sia "indecente e discriminatoria", lesiva della "dignità e del decoro di tutti coloro che, pur essendo portatori di handicap non devono essere etichettati come handicappati". Il signor Angeletti - fanno presente i suoi avvocati, Lorenzo Amore e Giacinto Canzona - "vanta (e non si vergogna come suggerirebbe la scritta) di avere un figlio disabile".

La scritta sui cartelli fatti affiggere dal Comune di San Govanni Rotondo, meta ogni giorno di centinaia e centinaia di pellegrini che vanno a pregare sulla tomba di Padre Pio, appare, secondo i legali, come "una vera e propria minaccia" che "suona quasi come una scomunica medievale per i pellegrini che vogliono fare i "furbetti" di turno e parcheggiare la propria vettura senza pagare il costoso parcheggione ideato apposta dagli amministratori locali per fare cassa".

"Un monito che però, invece di funzionare come deterrente, finisce - aggiungono - per turbare la sensibilità proprio di coloro che dovrebbero essere tutelati dalle strisce gialle" poiché sembra che "lo stato di portatore di handicap è quasi una maledizione del cielo, anzi, è come la peggiore condanna che si possa paventare/infliggere al trasgressore, peggio della multa, peggio della perdita dei due punti sulla patente e persino peggio pure della rimozione dell’auto".

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