Washington Post: "Missione insidiosa per Obama"

Washington - Barack Obama vola oggi nelle zone del Golfo del Messico per quella che il Washington Post definisce una "missione insidiosa", tesa a mostrare che Washington ha il controllo della risposta alla catastrofe ecologica provocata dalla fuoriuscita del petrolio ma non la responsabilità. Una responsabilità che, ha ripetuto il presidente nei giorni scorsi, è della compagnia petrolifera Bp, che è chiamata a rimborsare i milioni di dollari che si spendono ogni giorno per rispondere all'emergenza. La linea di divisione non è comunque semplice da mantenere, soprattutto per quanto riguarda le critiche che l'amministrazione ha ricevuto riguardo al fatto che solo mercoledì scorso, ad una settimana dall'esplosione della Deepwater Horizon, si è capito - quando in effetti la Bp ha ammesso che la fuoriuscita era cinque volte superiore a quella che finora aveva dichiarato - che si trattava di un tragico ma limitato incidente ma una delle peggiori catastrofi ecologiche provocate da una fuoriuscita di petrolio. Dopo aver inviato nella regione il ministro per la Sicurezza Nazionale Janet Napolitano, quello degli Interni Ken Salazar e il capo dell'Agenzia per l'Ambiente, Lisa Jackson, Obama oggi intende mostrare con la sua visita come la mobilitazione dell'amministrazione sia al massimo livello. Ma difficilmente, soprattutto negli incontri con le autorità locali, sarà difficile per lui rispondere alla domanda più pressante riguardo al quando e come la Bp riuscirà, a 11 giorni dall'incidente, a fermare la fuoriuscita del greggio.

Su questo fronte infatti non vi sono buone notizie, l'enorme macchia nera continua ad espandersi mentre il petrolio continua ad uscire dalle tre falle dal momento che tutti i tentativi di fermarlo sono falliti.