Cronache

Il weekend in famiglia? È il momento di maggiore stress

Lo rivela uno studio dell'Eurodap, l'Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico, che ha intervistato 800 persone sul tema

Il weekend in famiglia è il momento principale di stress. Lo svela uno studio dell'Eurodap, l'Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico che da mesi tiene sotto controllo le reazioni degli italiani legate alla situazione politico-sociale-economica del nostro Paese.
Gli esperti hanno esaminato le risposte di 800 persone che hanno partecipato al sondaggio on line sullo stress pubblicato sul sito www.eurodap.it.
E hanno scoperto che i luoghi comuni non funzionano più. Chi attendeva il sabato e la domenica per rilassarsi tra le mura domestiche, contornato dagli affetti più cari, non esiste più. Oggi è sul posto di lavoro che si sfugge, per evitare la routine familiare. «La famiglia da luogo di tranquillità dove ci si poteva ricaricare, lontano dal lavoro e dalle preoccupazioni - spiega la dottoressa Paola Vinciguerra, psicologa, psicoterapeuta, Presidente Eurodap - oggi procura forte stress soprattutto nel fine settimana. Soffrono di stress da weekend in famiglia sia gli uomini sia le donne anche se i primi manifestano disturbi più evidenti».
Senso di soffocamento, stato di irritabilità elevato o apatia, insonnia sono alcuni dei sintomi riscontrati in molte persone che hanno preso parte al sondaggio on line. «L'origine di questo stato va ricercato nella precarietà economica e lavorativa che moltissimi italiani stanno vivendo - spiega l'esperta -. La paura di perdere il lavoro, le ristrettezze economiche alle quali sono costrette molte persone, creano la sensazione di fallimento e di inadeguatezza. Gli uomini già in ansia per la precarietà lavorativa si sentono come capofamiglia in difficoltà rispetto ai figli e alla propria compagna ma difficilmente reagiscono a questo disagio aumentando attenzioni e gentilezze, normalmente si chiudono nel silenzio, nell'assenza e nella tecnologia, Internet al primo posto». Le donne, invece, si sentono abbandonate alle loro difficoltà, alle loro paure, probabilmente avendo anche dovuto rinunciare ad aiuti domestici o a piccoli lussi che però riuscivano ad alleviare i pesi delle incombenze quotidiane. «La famiglia cambia significato, da contenitore protettivo a luogo di oppressione, fallimento, solitudine , inadeguatezza - dichiara la Vinciguerra -. Tra i coniugi scende la distanza, tutto viene vissuto come un'abitudine lontana dai sentimenti. Per chi ha figli si aggiunge il senso di colpa di non poter più permettere loro il tenore di vita cui li avevamo abituati, diminuiscono gli sport che potrebbero fare, le vacanze, i vestiti da poter comperare.

La famiglia sta diventando, soprattutto nel weekend, quando lo spazio da trascorrere con i propri cari è maggiore di una cena o di una colazione, lo specchio di una realtà difficile che sta invadendo anche quei momenti che dovrebbero servire a ricaricarsi».

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