Cerca di imbarcare il figlio in uno zaino, lo scoprono ai controlli con i raggi X

In partenza dalle Filippine con direzione Papa Nuova Guinea una donna ha pensato bene di imbarcare suo figlio, di soli due mesi, inserendolo in uno zaino da viaggio. Non possedendo la corretta documentazione da viaggio per il piccolo la madre, mossa dalla disperazione, ha deciso di trasportarlo in questo modo piuttosto singolare. A scoprire l'insolita presenza è stato il personale del Ninoy Aquino International Airport a Manila nelle Filippine che, osseravando lo zaino ai raggi X, ha potuto scorgere il corpicino del neonato. Il bimbo pare fosse profondamente addormentato e quindi ignaro del trasporto anomalo sulle spalle della madre.

La donna, Jennifer Pavolaurea di soli 25 anni e futura infermiera, non era riuscita a recuperare le carte di imbarco e la documentazione per il viaggio del bambino. Per questo motivo, forse presa alla sprovvista, aveva deciso per una soluzione estrema inserendolo nella borsa da viaggio. Il personale aeroportuale, molto sorpreso dall'incredibile ritrovamento, ha subito provveduto a fermare e interrogare la madre. Il direttore e assistente generale per i servizi di sicurezza e di emergenza dell'aeroporto, Vicente L. Guerzon Jr, ha seguito l'interrogatorio della donna che ha capitolato e confermato l'assenza della documentazione.

Nonostante il fatto la madre single ha potuto lasciare la struttura senza nessuna denucia a suo carico. Ma questa non è la prima situazione in cui un bambino viene nascosto per un imbarco illegale, qualche anno prima una coppia egiziana era stata fermata allo Sharjah International Airport in Egitto per lo stesso motivo. Sprovvisti della documentazione per l'immigrazione per il figlio al duo era stato prospettato un fermo di qualche giorno presso l'aeroporto. Moglie e marito, contravvenendo all'imposizione, avevano deciso di stravolgere le regole inserendo il bambino in un sacchetto nella speranza di superare i controlli con successo.

Ma erano stati nuovamente bloccati alla dogana dopo la scoperta del nuovo trasporto illecito del figlio.