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Contro le armi, dildo alla mano: la protesta

In Texas gli studenti protestano, armati di vibratori, contro la legge che permette di portare armi nel campus: altre norme, invece, non ammettono i sex toy

Contro le armi, dildo alla mano: la protesta

«È l'America, bella! Puoi parlare di tutta la violenza che vuoi, ma guai a scrivere una storia che parli di sesso». La battuta è tratta dal telefilm "Orange Is the New Black” ma, pur essendo fiction, riassume bene il modo in cui l'Europa spesso vede gli Stati Uniti e le loro leggi. Non si tratta semplicemente di un'impressione, se gli studenti texani hanno deciso di mettere in relazione i due argomenti - armi e sesso - in una protesta.

In questi giorni, infatti, i campus universitari sono stati invasi dai sex toy: la protesta parte dal fatto che nei campus sono ammesse le pistole ma non materiale considerato osceno. Lo slogan di questo particolare movimento, il Campus DILDO Carry guidato da Jessica Jin, è «Porti una pistola in classe? Be', io mi porto un dildo enorme».

La preoccupazione dei ragazzi, che non sono certo dei bambini ma uomini e donne maturi, è dovuta ai fatti di cronaca che di tanto in tanto funestano gli Stati Uniti: le stragi scolastiche sono un fatto che non può essere trascurato e dimenticato. «Lo stato del Texas - racconta Jessica - ha deciso che non è affatto riprovevole consentire di portare pistole in classe, ma ha delle severe regole riguardo la libera espressione sessuale, per proteggere la nostra innocenza».

Per alcuni questa forma di lotta è stata ritenuta infantile.

Coloro che sono a favore delle armi, come le associazioni di categoria, ritengono peraltro che una pistola sia d'aiuto per l'autodifesa, ma gli studenti credono che si tratti di spiegazioni insensate.

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