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Flirta via messaggi, generale cacciato dall'esercito

Prima trasferito, poi sospeso, degradato e cacciato dall'esercito: un generale Usa è ritenuto colpevole di aver flirtato via messaggi con la moglie di un soldato, un suo sottoposto

Flirta via messaggi, generale cacciato dall'esercito

1.158 messaggi, di cui molti seducenti e scambiati per quasi quattro mesi con la moglie di un soldato, hanno causato l'interruzione della carriera nell'esercito di un generale americano, colpevole di aver flirtato via messaggi. Un "comportamento dissoluto e immorale", secondo l'autorità militare degli Stati Uniti.

Fino a poco tempo fa comandante di stanza a Vicenza dell'US Army Africa, una base militare statunitense in Italia, il comandante Harrington ha iniziato a conversare via Messenger con chi non avrebbe dovuto: la moglie di un soldato suo sottoposto. Prima un paio di messaggi innocenti al giorno, poi lo scambio ha assunto dei toni via via più audaci: delle comunicazioni che, a quanto pare, non risultavano permesse a un generale nel suo ruolo.

"Promettimi che le nostre conversazioni resteranno sempre fra di noi", le ricordava ogni tanto. Promessa mantenuta finché la donna non ha deciso di confessare tutto al coniuge soldato, che "era arrabbiato con me e preoccupato per il suo lavoro. Pensava comunque che il comportamento del generale fosse stato scorretto", ha spiegato lei durante l'interrogatorio.

Sì, perché sulla vicenda ha voluto vederci chiaro la Divisione investigativa del Pentagono, che ha ascoltato la moglie del soldato per chiarire la vicenda. Lei ha detto di essersi sentita lusingata delle attenzioni del generale ma di aver intrattenuto con lui una relazione che escludeva sesso o nudità di qualsiasi tipo. Così l'autorità militare degli Stati Uniti ha deciso prima di trasferire Joseph Harrington, poi di sospenderlo, degradarlo e quindi metterlo a riposo, mettendo così carriera del cinquantaduenne.

"Ho sbagliato, spero che altri possano imparare ed evitare il mio errore", ha commentato l'ex generale. Nel frattempo proprio alla base militare Usa di Vicenza è stata lanciata una campagna contro la moglie del soldato, a difesa del generale. "Quella donna è veleno". "Spero che un giorno il karma le si ritorcerà contro", si legge su un sito creato per l'occasione, come

shtml" target="_blank" data-ga4-click-event-target="external" rel="noopener">raccontato dal Corriere.

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