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Settantenne vuole cambiare età all'anagrafe per far colpo su Tinder

Un aitante settantenne olandese vuole cambiare ufficialmente età anagrafica per conquistare di più su Tinder

Settantenne vuole cambiare età all'anagrafe per far colpo su Tinder

Emile Ratelband, originario della città di Arnhm nella provincia orientale olandese di Gheldria, ha citato in giudizio le autorità locali per aver rifiutato una sua richiesta personale. L'uomo, classe 1949, ha ufficialmente chiesto il cambio di età anagrafica sui documenti ufficiali dopo aver scoperto di possedere un'età biologica di 45 anni.

Il pensionato ed imprenditore, si sarebbe recentemente sottoposto a un check-up medico da cui sarebbe emersa una salute ferrea e un'età biologica molto più bassa di quella ufficiale. Lo stesso si sentirebbe molto più giovane di almeno 20 anni e, per migliorare le sue possibilità di conquista su Tinder, vorrebbe cambiare ufficialmente la cifra angrafica sui documenti ufficiali.

Questa modifica, in apparenza semplice, potrebbe offrirgli maggiori possibilità anche dal punto di vista lavorativo ma anche l'opzione di acquisti migliori, come case e auto più moderne. Emile Ratelband sarebbe così convinto della sua scelta tanto da affermare che se le persone transgender possono modificare il sesso sul documento ufficiale è giusto che anche l'età possa subire un cambio tecnico.

L'uomo sarebbe giunto a questa conclusione a causa delle tante porte chiuse in faccia: indicando l'età ufficiale si sentirebbe discriminato e rifiutato sia dal punto di vista lavorativo che umano. Nessuno vuole assumere un consulente di 69 anni e, su Tinder l'età è un grande limite a dispetto del suo aspetto giovane e scattante.

Nonostante il giudice abbia dichiarato di comprendere le necessità del pensionato, non crede sia tecnicamente facile cancellare una parte cronologica della vita delle persone. Significherebbe, infatti, annullare legalmente un pezzo della loro esistenza, anche se ritardare il pensionamento potrebbe risultare vantaggioso per il governo stesso.

Per il momento è tutto fermo: la corte dovrà esprimersi in merito entro quattro settimane.

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