Cultura e Spettacoli

Willow, la bimba-star dalla voce dorata sulle orme di Jackson

da New York

Il momento del debutto di Willow Smith, la teen pop sensation rivelazione dell’ultimo anno, è arrivato. La figlia d’arte dell’attore Will Smith e di Jade Pinkett a soli dieci anni s’impone adesso come piccolissima star nel mondo discografico con il suo terzo singolo, Fireball e col primo album scritto tutto da sola, The Epiphany.
È quasi buffo dire che a dieci anni questa ragazzina magrissima come era stato suo padre ai suoi lontani esordi musicali (prima che il cinema l’accaparrasse facendone uno dei divi più pagati e più amati degli Usa) è già una star: eppure Willow si è imposta nelle hit parade internazionali con due brani (Whip My Hair, brano che ha vinto il disco di platino e 21st Century Girl) che hanno fatto impazzire mezzo mondo coi loro suoni martellanti ai limiti del frastuono musicale, rime ripetute fino all’estremo e parole balbettate nello stile di Rihanna.
Divertente, frizzante, piena di ritmi e voci che fungono da sostegno armonico Fireball è il precursore di un attesissimo album. E già si parla di una similitudine che getta sulle spalle di questa ragazzina che ha voce, talento e coraggio da vendere una responsabilità enorme: i critici la paragonano a Michael Jackson e ci fanno tremare. La vita del re della pop music, e la sua morte, ci hanno rivelato un’infanzia di abusi, di sfinenti giornate trascorse nelle sale d’incisione dietro ad un padre che voleva a tutti i costi il successo. E poi droghe e dolori. Le star bambine ci mettono davanti agli occhi i dilemmi etici di un’industria dell’entertainment che li condiziona e li sfrutta. Invece nel caso di Willow Smith, così piccola e decisamente ancora bambina, con la sua imponente bellezza che le viene dall’eredità genetica africana da parte del padre e del sangue caraibico, portoghese ed ebraico della madre, finora la storia è diversa. Willow e i suoi fratelli (Jaden e Trey, entrambi attori) si divertono e i genitori non li spingono. Perché farlo? Will Smith sta girando la terza puntata di Men in Black con un cachè di 20 milioni di dollari e la rivista Fortune ha scritto che il patrimonio dell’attore - che ha girato due pellicole col nostro Gabriele Muccino - vale 200 milioni di dollari.
Willow, che compirà 11 anni il 31 ottobre, può quindi facilmente avvalersi dei migliori collaboratori del mondo musicale americano e i risultati nel nuovo The Epiphany si vedono. A seguirla il re del rap Jay Z con la sua etichetta Roc Nation, ma la verità è che la voce della piccola c’è e il carattere pure così come ci sono talento ed idee. I collaboratori difatti ammettono di ascoltare le ispirazioni della ragazzina, sempre più star e meno bambina e molto a suo agio davanti alle telecamere più di molte dive odierne. Tant’è vero che la sua carriera cinematografica continua: dopo il debutto nel 2007 (a soli 6 ani) col film Io sono leggenda la piccola Smith sta per girare il remake di un grande classico, Little Orphan Annie, nel ruolo della protagonista.
Messe da parte le chiacchere di un imminente divorzio, dopo che i rotocalchi avevano scritto che sua madre aveva avuto una love story con Mark Anthony, ex di J Lo, i suoi genitori si dedicano alla sua carriera con grande gioia.

E sperano di raddoppiare la serata magica del 2 luglio del 2008 quando Hollywood si era divisa tra due serate di gala: una passerella rossa per Will Smith per il film Hancock e una per la piccola Willow, che lanciava Kit Kitteredge.

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