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Wimbledon, uno tsunami tra le ragazze

A Wimbledon la domenica è rimasta sacra! Per rispettare la festività il settimo giorno non si gioca, anche se gli organizzatori si sono ormai inchinati alle lusinghe dei quattrini proposti dalle televisioni per concedere la domenica finale. Anni fa, per ammazzare il tempo, la domenica c'era la gita sul Tamigi offerta da Wimbledon con sandwich & orange squash! Di domenica non ci si poteva allenare perché i club di Londra erano chiusi. I cinema si aprivano soltanto alle sette di sera e noi tennisti italiani preferivamo rimanere rintanati nei nostri piccoli alberghi, per giocarci poche lire a poker. Nell'Era Open il picnic sul fiume, poco adatto a campioni miliardari, è stato cancellato.
Tuttavia Wimbledon ha mantenuto la tradizione del lunedì più ricco del torneo. Oggi si giocano gli ottavi di finale maschili e femminili. È il lunedì delle grandi emozioni, anche se questa edizione ha registrato la caduta di troppe star. Nel tabellone maschile soltanto Federer e Hewitt hanno rispettato il seeding e si incontrano. È il match più atteso perché Hewitt, vincitore nel Tempio del Tennis nel 2002, nei confronti diretti ha battuto Federer 7 volte prima di perdere 11 partite di fila. L'australiano ci crede. E infatti afferma: «Accetto la sfida». Dal canto suo lo svizzero ammette: «Si tratterà del primo vero test. Il mio Wimbledon comincia lunedì...». Nella parte bassa del draw, più forte che mai, domina invece Rafael Nadal, avvantaggiato dalla caduta di Djokiovic, Roddick e Davydenko.
Ma il fenomeno serio riguarda le donne. Un misterioso male ha colpito le più forti. Le belle tenniste che passeggiavano fino ai quarti non ci sono più! Il tabellone sembra un pezzo di groviera. Tra i nomi di troppe sconosciute rimangono quelli delle sorelle Williams, vincitrici di ben 6 edizioni. Resiste la Jankovic un po' malandata, la Kuznetsova, la Petrova e la Dementieva. Peccato che tra tanti sconquassi almeno un'italiana non ce l'abbia fatta! Guardando il tabellone colpito dallo tsunami penso a Justine Henin, la sublime campionessa che dal suo regno monegasco avrà osservato in televisione l'ascesa di tante giocatrici mediocri e sconosciute.

Proprio lei che ha dato l'addio al tennis alla vigilia di Roland Garros forse in questo momento si rosicchierà le unghiette per la frettolosa decisione.

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