Cronaca locale

Zhang, il cinese che ferma gli abusivi a colpi di kung fu

Zhang, il cinese che ferma gli abusivi a colpi di kung fu

Vigili che inseguono un venditore di merce contraffatta. Scene quotidiane dell'eterna lotta alla contraffazione particolarmente frequenti soprattutto in alcune zone della città, come in corso Buenos Aires, dove la gente ormai ci ha talmente fatto l'abitudine che a malapena alza lo sguardo. Eppure ogni tanto succede qualcosa.
Milano, lunedì sera, sono passate da poco le 18, alcuni uomini della Polizia Locale si imbattono in abusivi che vendono merce con marchi falsi. Individuano in particolare un ragazzo senegalese, lo accerchiano e gli intimano l'alt, ma il giovane riesce a fuggire. Prende il via un lungo inseguimento che, iniziato in corso Buenos Aires, prosegue in via Spontini e si conclude solo in piazzale Bacone. Fin qui niente di strano. Peccato che a fermare il fuggitivo non sia stato uno dei sei agenti, ma un giovane cinese di 22 anni, Zhang Yanfu, da poco arrivato in Italia per studiare odontoiatria. Credendo di trovarsi di fronte ad un borseggiatore e avendo notato che i vigili stavano perdendo terreno, Zhang non ci ha pensato un attimo e, con una mossa di kung fu, ha bloccato il presunto ladro in attesa degli agenti. «Ho temuto che potesse rimanere ferito - ha raccontato sua madre - ma lui mi ha detto subito di non aver mai avuto paura. Sono fiera di mio figlio, era evidente che quel ragazzo era inseguito dalle forze dell'ordine e dunque era giusto intervenire in loro aiuto». Un coraggioso gesto di senso civico molto apprezzato dagli uomini della Polizia Locale, che hanno così potuto identificare l'abusivo come N. D., venticinquenne senegalese senza permesso di soggiorno, e sequestrargli una trentina di cinture griffate, ovviamente contraffatte. Sfortuna ha voluto che il giovane irregolare sia poi riuscito a sfuggire dalle mani dei vigili.

Cosa ci resta? Un bell'esempio di collaborazione tra cittadini e forze dell'ordine, ancor più significativo considerati i numerosi casi di contraffazione che coinvolgono i cinesi e le tensioni intercorse negli ultimi anni tra gli abitanti della Chinatown milanese di via Paolo Sarpi e i vigili.

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