Economia

Zuccoli: «Anche Aem vuole il nucleare»

Il manager della utility lombarda punta a un accordo con i francesi di Edf

da Milano

Gran movimento sul nucleare al Congresso mondiale per l’energia, in corso a Roma. La partita ha come orizzonte la fine del prossimo decennio (se tutto va bene), ma i giocatori cominciano a posizionarsi adesso, perché nel nucleare i tempi sono lunghi. A muoversi per prima in Italia è stata l’Enel, con l’acquisizione di Slovenske (e della tecnologia russa), di Endesa (che ha invece la tecnologia americana) e ancor prima con un memorandum di intesa mai andato a buon fine con i francesi di Edf. Ma ora i tempi sembrano essere maturi per una firma: ha iniziato ieri mattina il numero uno di Edf, Pierre Gadonneix, che ha detto: «Siamo pronti, è possibile». «Con Edf ci sono contatti da tempo, speriamo di chiudere», gli ha risposto il presidente Enel, Piero Gnudi.
Uno scenario che non da oggi ha suscitato l’attenzione di Giuliano Zuccoli, presidente di Aem Milano e futuro numero uno A2A, la società che nascerà dalla fusione con Asm Brescia e che Zuccoli vuol far diventare il polo aggregante del super-utility italiana. Per arrivarci il manager milanese ha bisogno di due cose. Subito: il gas. Domani: il nucleare, che in quest’ottica non deve diventare un’esclusiva dell’Enel. E tutti e due potrebbero passare attraverso Edison, che Aem controlla assieme a Edf. Zuccoli sa che il gas è garantito dal rigassificatore da 8 miliardi di metri cubi l’anno che Edison sta costruendo in Adriatico e che entrerà in funzione alla fine del prossimo anno. Per arrivare al nucleare la strada più corta potrebbe essere Edf, sempre attraverso Edison.
Così ieri il presidente di Aem ha dato una risposta positiva alla mano tesa di Gadonneix, che domenica aveva detto di non vedere ostacoli al rinnovo dell’accordo per il controllo congiunto di Edison: «Siamo pronti anche noi a rinnovare i patti - ha detto Zuccoli - la scadenza è il 31 marzo prossimo, non vediamo grandi criticità perché abbiamo sempre dichiarato che serve solo una manutenzione. I patti sono ben impostati, serve solo una messa a punto alla luce di quello che è avvenuto in questi tre anni con l’obiettivo di rendere più fluida l’operatività di Edison», sembra attraverso un maggior peso nel management.
E qui Zuccoli gioca la sua partita nel nucleare, in cui, a dire il vero, ha già cominciato a posizionarsi non da oggi. «Bisogna agire sul fronte nucleare - sostiene - naturalmente occorre, oltre alla massima sicurezza, contenere i costi e, dunque, fare più di un impianto. E la proprietà non deve essere di un singolo operatore ma di un consorzio, altrimenti si sbilancia il mercato». Zuccoli si è così candidato «ufficialmente» a portare l’Italia nel nucleare «attraverso A2A, una che è una realtà importante» e «senza dimenticare che nel nostro mondo gravita anche Edison». Il sito adatto potrebbe essere Caorso, nel Piacentino, sostiene il presidente di Aem (e di Edison).

E per Umberto Quadrino, ad di Foro Buonaparte, «Caorso è un sito che ha già avuto un impianto nucleare e nei siti dove gli impianti già esistono c’è anche un’accettazione delle popolazioni diversa».

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