Politica

I grillini si scannano dopo il ko. Altra grana: la finta scienziata

Un documento dello staff che attribuisce la sconfitta ai toni "nagtivi" fa infuriare Grillo e Casaleggio. E la rete contesta l'eurodeputata Moi: una balla la sua scoperta anticancro

I grillini si scannano dopo il ko. Altra grana: la finta scienziata

Altro che Maalox e vinciamopoi#. Altro che videomessaggio rassicurante post voto. Tra i Cinque stelle sotto choc per il flop elettorale, è tempo di redde rationem, come nei partiti di una volta. E così è caos. Un documento interno dello staff della Camera che cancella uno dei dogmi, il divieto di tv, fa infuriare i guru Grillo e Casaleggio. E come se non bastassero le polemiche che investono i leader in prima persona - Grillo per la promessa mancata di lasciare la politica, Casaleggio per il figlio Davide in ascesa e ribattezzato impietosamente «“Pier” Davide» dalla rete - ecco che i guru devono affrontare l'ennesima grana interna: quella dell'elezione, a Bruxelles, di Giulia Moi, biologa sarda che si autoattribuisce la scoperta di una molecola anticancro che, evidentemente, conosce solo lei visto che la sua presunta scoperta non è citata da nessuna parte.
La storia della sedicente scienziata pentastellata è uno degli argomenti più gettonati in rete. La polemica comincia prima delle elezioni, quando un gruppo di militanti grillini, con una lettera pubblicata sul sito delle Europee del M5S, parte all'attacco di Giulia Moi, 43 anni, candidata nelle Isole: «Riteniamo che siano doverose alcune spiegazioni sia su quella che ci sembra una palese violazione del codice di comportamento, sia per i contenuti dubbi nel suo profilo di candidatura», scrivono. E il dubbio principale sta in un'affermazione che la Moi ha inserito nel suo curriculum: «Ho scoperto una molecola proveniente da una pianta della foresta Sud Africana efficace per la leucemia e il melanoma, premiata per la scoperta dal King's College (di Londra, ndr) e dalla Stiefel/GSK». I pentastellati invocano sanzioni, rimarcando che della ricerca che la Moi usa per farsi propaganda, non c'è traccia. Sullo stesso sito la Moi risponde, smentendo. Ma la toppa è peggiore del buco. A proposito della celebre ricerca rimanda a un link, il libro della sua tesi di dottorato. Ma è soprattutto l'altra giustificazione, quella cioè che la ricerca sia segreta perché la multinazionale partner è titolare dei diritti, che scatena ironie malevole.
Grane, solo grane, una dietro l'altra per Grillo e Casaleggio. È soprattutto sul documento interno, illustrato martedì sera nell'assemblea alla Camera, che ieri è stato il caos tra i Cinque stelle. E a leggere alcuni passaggi si capisce perché i capi si siano infuriati. Eccone uno: «Il voto del 25 marzo non è stato tanto pro Renzi o pro Pd, nonostante le percentuali bulgare, quanto contro il M5S e lo spettro della “paura”». E di conseguenza «Renzi ha stravinto, con percentuali senza precedenti nella storia della Repubblica se si escludono i risultati della Dc del dopoguerra». Di chi la colpa? Dei parlamentari, spesso percepiti come «saccenti, non umili e poco affidabili». Degli italiani, affezionati al mito dell' «uomo forte, fattore che ciclicamente torna, da Mussolini a Berlusconi». Ma pure - e qui l'analisi in riunione sarebbe stata di Silvia Virgulti, tv coach esterna allo staff - alla comunicazione «negativa» di Grillo, al messaggio «inquietante e non rassicurante» di Casaleggio. Come risalire? Meno urla e più proposte concrete. Ritorno allo streaming. E soprattutto più tv: «Se si decide di voler raggiungere il 51% allora bisogna adeguare il messaggio» e «far ricorso a strumenti appropriati (tv in prima istanza)». Il contrario di quel che Casaleggio dice. Grillo ieri pomeriggio, furibondo, ha lasciato la sua casa di Sant'Ilario (ha colpito con la portiera dell'auto una cronista, ma poi si è scusato) dopo aver pubblicato sul suo blog un post dello storico Aldo Giannuli dal titolo «Grillo non si deve dimettere».

Una excusatio non petita per una richiesta di coerenza («O noi o loro, se perdiamo lascio», diceva alla vigilia) che nel M5S dilaniato più di uno sussurra.

Commenti