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Se Supermario sdogana il calcio come videogame

Se Supermario sdogana il calcio come videogame

«Ogni goal è sempre un'invenzione, è sempre una sovversione del codice: ogni goal è ineluttabilità, folgorazione, stupore, irreversibilità». Pier Paolo Pasolini non ebbe mai tra le mani uno smartphone, né poteva immaginare che una sera del 3 marzo 2019 a Marsiglia Mario Balotelli avrebbe spostato più in là la frontiera dell'immaginazione calcistica. Nel senso dell'immagine che segue l'azione fino a diventarne il racconto immediato, ovvero senza la mediazione di tv e cronache. SuperMario torna a far parlare di sé non tanto per il gesto tecnico - peraltro notevole - realizzato in una partita di Ligue 1 francese: la girata al volo all'angolino con cui ha fulminato il portiere del Saint Etienne. Il genio, con annessa sregolatezza, sta in quello che Balo ha combinato dopo: si è fatto consegnare il telefonino, affidato prima del calcio d'inizio a un fotografo, e ha mandato in onda in diretta Instagram l'esultanza sua e dei compagni. Ora il calcio è proprio un video-gioco.

Trattasi di Instagram story, studiata dal social network per diffondere un contenuto emozionante o divertente ma che non lascia più tracce di sé nel giro di 24 ore. Assomiglia al riassunto della carriera di Mario Balotelli, eppure l'ultima trovata del bomber è destinata a essere imitata dai colleghi di tutto il mondo e apre scenari interessanti (o inquietanti, se preferite). Il calcio non è altro che lo specchio di quel «social-ismo irreale» che permea tutti i campi della nostra vita. Il mezzo è il messaggio, l'hanno capito anche terzini e mezze punte. Chi pensa sia possibile tornare indietro ha sbagliato sport e forse anche epoca. Il 5G sta entrando negli stadi e non parliamo di un modulo alternativo al 4-4-2. Certo, ci sarebbe una circolare della Lega calcio che vieta in campo «l'uso di sistemi di comunicazione elettronica tra calciatori e/o staff tecnico», tuttavia non accorgersi del cambiamento significa perdere la partita a tavolino. Le mitiche esultanze di Francesco Totti che ruba la telecamera o si scatta un selfie con lo sfondo della Curva sud restano nella memoria degli appassionati, in confronto a quello che accade oggi sembrano appartenere all'era analogica del pallone. In un giorno non lontano, gli allenatori chiederanno il parere su una sostituzione pubblicando un sondaggio su Facebook, o magari Icardi e l'Inter torneranno a parlarsi con i messaggi su Snapchat (ché tanto dopo 24 ore si autodistruggono...). E poi, cos'altro è il Var se non un'enorme, legalizzata, Instagram story a uso e consumo però di arbitri e assistenti? A noi follower...

ehm, tifosi non resta che mettere un cuoricino o una faccina arrabbiata.

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