Era riuscito a sfuggire alla cattura in due blitz antimafia della polizia. Oggi è finita la latitanza di Pietro Luisi. All'alba di oggi, gli agenti della Squadra Mobile di Palermo lo hanno sorpreso in un condominio di via Rocco Jemma, in zona Policlinico. Gli investigatori, coordinati dal capo della Squadra Mobile Rodolfo Ruperti e dal dirigente Gianfranco Minissale, gli stavano col fiato sul collo da mesi. Dalle indagini della Squadra Mobile, confluite in una importante operazione antimafia dello scorso luglio denominata "Maredolce 2", è emerso come Luisi, originario del quartiere Santa Maria di Gesù, avesse fatto carriera all'interno di Cosa Nostra, divenendo un elemento di spicco di quel mandamento e del limitrofo di Brancaccio. A testimoniarlo sono le mansioni assunte da Pietro Luisi, in seno all’organigramma di Cosa Nostra, dove era considerato l’uomo della cocaina, capace di tessere i contatti con le grosse famiglie della Ndrangheta e di far pervenire nel capoluogo siciliano grosse quantità di cocaina da destinare, per esempio, al mercato della Vucciria.