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L'accusa di Giovanardi: "Bacio gay in Senato"

"Signor Presidente, anzitutto devo dire che sono lieto che in tribuna vi siano anche esponenti del mondo Lgbt, un pò meno quando provocano e quando tentano di baciarsi fra di loro". È un fermo immagine, non l’unico, della travagliata giornata in Aula al Senato, dove il dibattito sugli emendamenti al ddl Cirinnà prosegue in un clima molto acceso. È Carlo Giovanardi a denunciare l’episodio, precisando che il suo sdegno "vale per gli uomini ma varrebbe anche tra uomo e donna" e, di fronte alla proteste (il Pd Cardinali gli grida "ma sei ossessionato! Devi essere rispettoso!"), chiarisce che "queste cose sono state rivolte a me e l’assistente parlamentare è dovuto intervenire, perchè provocatoriamente si baciano per provocare i senatori".

"Occorre un decoro in quest’Aula!", aggiunge Giovanardi e ribadisce, riferendosi ai banchi della maggioranza, che "se loro sono d’accordo che due uomini vengano in tribuna a baciarsi per provocare il Senato, io dico che non è decoroso! È accaduto e ringrazio l’assistente parlamentare che è intervenuto. E credo che gli italiani che mi ascoltano capiscano che cosa voglio dire". E qui è un altro senatore Dem, Fornaro, a insorgere: "Non può offendere il pubblico!". Andrea Maccarrone, uno degli attivisti del movimento Lgbt presente oggi nelle tribune dell’Aula di Palazzo Madama, risponde via Facebook: "Giovanardi si sarà commosso per il mio sguardo di sfida, o forse non apprezza la mia modesta collana o la giacca colorata, o forse la sua è solo invidia e ormai sogna baci tra uomini ovunque. Ma, purtroppo, non ci siamo baciati davvero!", ironizza. "Ma oltretutto chi ha paura di un bacio?", domanda ancora Maccarrone. Video a cura di agenzia parlamentare Vista

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