Guerra in Israele

Terminati i colloqui al Cairo. Hamas: "Sosteniamo la proposta dei mediatori"

Il documento a cui i terroristi hanno dato il loro assenso è una bozza d'intesa nuova e non quella già approvata dallo Stato ebraico. Netanyahu: "Sconfiggeremo i nostri nemici genocidi"

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Si è concluso il round di colloqui diplomatici al Cairo. Hamas ha annunciato che la sua delegazione ha lasciato la capitale egiziana per tornare a Doha, in Qatar, e ha ribadito il suo sostegno alla proposta d’intesa presentata dai mediatori per il raggiungimento di una tregua.

Confermiamo il nostro impegno e la nostra adesione all'approvazione del documento dei mediatori riguardante un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza”, ha dichiarato ad Al Jazeera Izzat al Rishq, membro dell’ufficio politico dell’organizzazione terroristica. Il rappresentate del movimento palestinese ha anche sottolineato che l’incursione delle Idf a Rafah ha come obiettivo l’”ostacolare gli sforzi dei mediatori”. La bozza a cui Hamas ha dato il suo assenso è un documento nuovo, ma i cui termini differiscono da quelli della proposta approvata precedentemente da Israele. Non è noto quali siano le condizioni in essa contenute, ma se vi dovessero ancora esserci le richieste di ritiro totale delle Idf dalla Striscia e di cessazione definitiva delle ostilità, Tel Aviv la respingerà.

Questi due punti, infatti, sono sempre stati giudicati come inaccettabili dall’esecutivo ebraico, perché visti come equivalenti a una dichiarazione di resa. La delegazione israeliana non ha ancora rilasciato dichiarazioni riguardo all’esito dei colloqui, ma vi è l’alta probabilità che si concluderanno nuovamente con un nulla di fatto. Un’ipotesi, questa, già rafforzata dalle accuse mosse l’8 maggio dalla rappresentanza dei terroristi contro il premier Benjamin Netanyahu, che avrebbe la colpa di aver riportato le trattative al punto di partenza. “Le famiglie degli ostaggi devono sapere che l’attuale ciclo di colloqui è l'ultima possibilità di riportare indietro i loro cari”, ha dichiarato un funzionario di Hamas, citato da Haaretz.

Da parte sua, il premier di Tel Aviv ha ribadito la sua intenzione di continuare a combattere fino alla vittoria totale contro i terroristi e alla loro eradicazione dalla Striscia. “Oggi affrontiamo nuovamente nemici intenzionati a distruggerci. Dico ai leader del mondo: nessuna pressione, nessuna decisione da parte di alcun forum internazionale impedirà a Israele di difendersi”, ha dichiarato in occasione del Giorno della memoria dell’Olocausto a Gerusalemme. Le sue parole sono sembrate una risposta alla decisione del presidente americano Joe Biden di sospendere l’invio di armi all’alleato ebraico. “Innumerevoli persone per bene in tutto il mondo sostengono la nostra giusta causa”, ha aggiunto Netanyahu.

Sconfiggeremo i nostri nemici genocidi”.

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