Fino a poco tempo fa ci abitava una cosca mafiosa. Da settembre, lo spazioso appartamento di viale Jenner (167 metri quadri con camino, vasca idromassaggio, veranda dinverno e terrazza verde) aprirà le porte a cinque anziane. Una comunità-alloggio gestita direttamente dal Comune, «la prima in un immobile confiscato alla criminalità organizzata», spiega lassessore alle Politiche sociali Mariolina Moioli. Presto ne aprirà unaltra in via Mosè Bianchi, ma questa volta in collaborazione con una onlus. Sono già salti a 72 in poco più di un anno i beni sottratti alla ndrangheta che il Comune ha potuto destinare (come aveva promesso il sindaco) a scopi sociali. Tre i bandi con cui li ha assegnati a enti o cooperative sociali, lultimo lo scorso maggio, per 14 immobili.
Qualche esempio? Cè lalloggio dove fino a poco tempo fa le cosche mafiose gestivano affari sporchi e che dora in avanti ospiterà vittime di violenza, in via Lanfranco della Pila.
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