Ambrogino d’oro al militare ferito dal terrorista islamico

A distanza di due anni da quando fermò l’aspirante martire islamico all’ingresso della caserma Santa Barbara, l’ex caporale Guido Laveneziana, ha ricevuto ieri l’Ambrogino d’oro. Originario di Ostuni, il ragazzo ora 22enne, «cittadino milanese non di nascita, ma di spirito e di vocazione», è stato premiato per aver dato prova «delle più genuine virtù di dedizione al dovere e di altruismo verso i propri commilitoni e concittadini». Alle 8 del mattino del 12 ottobre 2009, mentre nel cortile si stava svolgendo l’alzabandiera, Laveneziana era all’ingresso della caserma di piazzale Perrucchetti. Si avvicina il libico Mohamed Game, disoccupato, regolare dal 2003, con sottobraccio una cassetta degli attrezzi, dove ha nascosto cinque chili di nitrato d’ammonio. Il caporale lo blocca.

Il libico urla qualcosa contro la presenza italiana in Afghanista quindi innesca il rudimentale ordigno. Scoppia solo il detonatore, Game perde una mano e la vista, Laveneziana rimane ferito leggermente da alcune schegge. Ma la strage è stata evitata.

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