Retata di imprenditori ad Enna e provincia. In 75 sono finiti in manette e altri 35 sono indagati a piede libero. Gli arresti sono scattati nel corso dell'operazione denominata «Cemento armato». L'accusa nei confronti delle persone arrestate è quella di aver formato un vero e proprio «cartello» di aziende che controllava gli appalti della città. L'accusa contestata dal gip è associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d'asta. Secondo gli investigatori, un centinaio di società avevano costituito un gruppo inossidabile per accaparrarsi tutte le gare bandite nella provincia di Enna. L'importo complessivo degli appalti al centro dell'inchiesta ammonta a 8 milioni di euro. Il gruppo di imprenditori, per lo più edili, era in azione da ormai sei anni, il metodo era quello di concordare i ribassi nel corso delle offerte. In alcuni casi i ribassi sfioravano il ridicolo come in caso quando si toccò la soglia dello 0.0010%.
Il sistema era a prova di bomba: un gruppo di imprese «amiche» partecipava in massa alle gare d'appalto presentando offerte con una soglia di ribasso talmente anomalo da far escludere tutte le altre concorrenti «pulite».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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