Azouz, fa lo sciopero della fame in carcere contro l'espulsione

Il tunisino marito di Raffaella Castagna - una delle vittime della strage di Erba - sta scontando una condanna a 13 mesi per spaccio di droga. Da due settimane non mangia per opporsi all'espulsione che scatterà il 1° gennaio

Azouz, fa lo sciopero  
della fame in carcere 
contro l'espulsione

Vigevano - Azouz Marzouk, il tunisino marito di Raffaella Castagna (vittima della strage di Erba con il figlio Youssef), detenuto nel carcere di Vigevano per scontare una condanna a 13 mesi per spaccio di droga, da due settimane sta effettuando lo sciopero della fame, per protestare contro l’espulsione dall’Italia. Marzouk ha scelto questa rimostranza perché ritiene che sia ingiusta la pena accessoria dell’espulsione, posta dalla procura di Como come "conditio sine qua non" per dare l’assenso al pattegiamento.

Solo pane azzimo e acqua "Azouz sta scrivendo una lettera che io leggerò in aula lunedì, alla ripresa del processo per la strage di Erba - spiega al quotidiano La Provincia l’avvocato Roberto Tropenscovino - nella quale motiverà il suo gesto. Da due settimane in carcere a Vigevano si limita a bere acqua e si nutre solo con pane azzimo: l’ho visto provato fisicamente ma comunque molto determinato".

L'espulsione scatterà il 1° gennaio Secondo quanto previsto dal patteggiamento, l’espulsione dall’Italia

scatterà il primo gennaio 2009, una volta scontati i 13 mesi di reclusione, e non consentirà a Marzouk di presenziare quale parte civile all’eventuale ma prevedibile processo di appello contro Rosa Bassi e Olindo Romano.

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