Gli azzurri in fila all’antidoping

nostro inviato a Firenze
Tutti in fila per il controllo antidoping. Un’équipe della federazione medico sportiva del Coni (sette medici in tutto) hanno sottoposto a un test a sorpresa i ventuno azzurri rimasti a Coverciano – Francesco Totti aveva infatti già lasciato il centro tecnico federale per tornare a Roma -. L’esame è avvenuto dopo l’allenamento pomeridiano, concluso intorno alle 17: prelievo delle urine per ciascun calciatore della Nazionale con controllo ad ampio spettro (in gergo medico full range). Con questo tipo di controllo approfondito si può scoprire l’eventuale presenza di Epo e stimolanti anche senza un controllo incrociato sangue-urine.
Non è la prima volta che l’intero gruppo di giocatori azzurri viene sottoposto a un test a sorpresa, resi ormai obbligatori dalla Wada, l’agenzia mondiale contro il doping.

Successe nel maggio 2004, all’epoca di Trapattoni ct, durante il ritiro fiorentino e prima della partenza per gli sfortunati Europei in Portogallo. Questo controllo a sorpresa, fanno sapere i medici del Coni, potrà essere ripetuto anche alla vigilia dei Mondiali.

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