Bankitalia: sì alla riforma «Ora puntiamo sul merito»

Il rischio, spiega Visco durante una lezione presso l’Ateneo di Perugia, è quello «di finire in un equilibrio di bassi salari, bassa accumulazione del capitale umano, possibile disoccupazione o sotto-occupazione di coloro che hanno livelli di istruzione più elevati». Visco ricorda che il livello medio di istruzione della popolazione «è ancora basso in quantita e qualità e inferiore a quello di quasi tutte le economie avanzate».
Il nodo cruciale individuato dal vicedirettore di Palazzo Koch è quello del merito. «Non sembrano esservi sufficienti meccanismi in grado di valorizzare il merito e premiare i comportamenti e i risultati individuali», spiega. Come risultato un circolo vizioso: ad un’istruzione di bassa qualità le imprese reagiscono «con un’offerta generalizzata di bassi salari».

Visco invita quindi a rivedere «gli incentivi che guidano l’apprendimento come l’attività di insegnamento: va apprezzato e compensato il merito là dove si manifesta».
Dunque occorre «una migliore e più continua valutazione dei programmi, dei metodi e dei risultati» offrendo maggiore attenzione «al capitale umano e ai processi di formazione», conclude Visco.

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