Belgio al voto: avanza l’estrema destra

da Bruxelles

La temuta «marea nera» non ha colpito le Fiandre, ma il Partito di estrema Vlaams Belang (Vb) ha comunque continuato a guadagnare consensi, mentre i liberal-democratici fiamminghi (Vld) del primo ministro Guy Verhofstadt hanno perso visibilmente terreno. È questo il quadro che emerge dalle elezioni comunali svoltesi ieri in Belgio. Circa 7,7 milioni di elettori si sono recati alle urne (in Belgio il voto è obbligatorio) per rinnovare i Consigli comunali di 589 Comuni. La destra in media guadagna il sei-otto per cento, anche se ad Aversa, roccaforte del Vlaams Belang, vince il sindaco socialista.
Per la prima volta hanno votato anche gli extracomunitari residenti nel Paese da almeno 5 anni e, sempre per la prima volta, le donne musulmane hanno potuto indossare il velo islamico ai seggi elettorali.
Il cordone sanitario che gli altri partiti hanno applicato nelle Fiandre, coalizzandosi tra loro, ha permesso di frenare l’onda d’urto.

L’estrema destra non è riuscita in nessuna città a raggiungere la maggioranza assoluta dei seggi e non ha conquistato di conseguenza nessun sindaco. Il presidente di Vlaams Belang, Frank Vanhecke, ha dichiarato che il suo partito ha ottenuto una «vittoria spettacolare in tutte le città e in tutti i Comuni».

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