Bnl, Abete punge il segretario ma assolve i Ds

Roma. «Secondo me i vertici dei Ds, Fassino e D’Alema, non sapevano nulla dei 50 milioni così come non ne sapevo nulla neppure io. Certo però che da parte loro c’è stato un tifo eccessivo». Lo ha detto il presidente della Bnl Luigi Abete, intervenendo sul caso Unipol-Bnl, alla trasmissione «1/2 ora» condotta da Lucia Annunziata.
Nel corso della puntata, Abete ha rievocato tutti i passaggi avvenuti fin dalla primavera scorsa, sostenendo «di non aver fatto il diavolo a quattro» per difendere la banca, ma di essersi mosso esclusivamente «per il timore che Bnl potesse subìre un danneggiamento».
Da Abete non sono arrivate critiche ai Ds, ma qualche punzecchiatura per il segretario Piero Fassino: in tutti questi mesi, ha detto, «Fassino ha letto delle nostre preoccupazioni e un certo tifo forse poteva evitarlo».

«Io - ha aggiunto - non mi sono appoggiato a nessuno, non troverete le mie telefonate con Tizio o Caio, perché se mi fossi appoggiato a qualcuno avrei danneggiato Bnl». Ma allora perché la vicenda è stata così politicizzata? ha domandato la giornalista. Pronta la risposta di Abete: «Perché siamo a tre mesi dalle elezioni».

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