Bpm alla «prova» di Bankitalia Attesa per il piano

da Milano

Riparte il braccio di ferro sulla governance della Banca Popolare di Milano. Bankitalia ha concesso una dilazione fino al 12 settembre ma la ricerca di un punto di equilibrio con i sindacati interni non potrà che essere tra le priorità del presidente Roberto Mazzotta, di rientro oggi in Piazza Meda dalla pausa estiva.
Sebbene la modifica debba poi ottenere l’ok dell’assemblea, domani mattina in comitato esecutivo ci sarà la prima lettura della bozza dello statuto predisposto da Piergaetano Marchetti. Subito dopo il cda sarà invece chiamato ad approvare la semestrale. La riunione potrebbe essere l’occasione per conoscere le linee guida del primo piano industriale firmato dal neodirettore generale Fiorenzo Dalu (atteso entro fine settembre).

Quanto alla governance, Bankitalia ha chiesto con decisione a Bpm di ridurre i posti nel board (probabilmente da 20 a 16) e di limitare il peso dei soci dipendenti, anch’essi impegnati da oggi in una serie di incontri in vista della riunione degli Amici. Alle minoranze sarebbero riservati 7 posti ma restano diversi interrogativi da sciogliere. A partire dal ruolo dei rappresentanti di Credit Mutuel e Cr. Alessandria, oltre alla posizione della lista dei «pensionati».

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