Siamo alle solite: nuovo gruppo inglese sulla scia del successo della rinascita del pop britannico. Questa volta il nome su cui tutti puntano per il futuro si chiama The Kooks, quattro giovanissimi ragazzi un po sbruffoni che si sono guadagnati lattenzione della stampa (e molte copertine dei giornali specializzati) con il divertente album di debutto Inside In The Outside Out.
I Kooks, originari di Brighton, prendono il nome dallomonimo brano dellalbum di David Bowie, Hunky Dory: il gruppo è composto da Luke voce e batteria, Hugh Harris chitarra solista, Max Rafferty basso e Paul Garred batteria.
Il debutto dei Kooks, uscito prima dellestate, ben accolto dalla stampa anche in Italia e che con un brano (Naive) ha conquistato le radio, scoglio sempre difficile da superare da noi per un gruppo rock, è un lavoro immediato e fresco.
Un ottimo prodotto mordi e fuggi che sembra essere costruito ad hoc per questo momento storico-musicale.
Insomma i Kooks sono il nuovo piccolo fenomeno alternativo destinato a scomparire in fretta? Forse sì, ma vale la pena di testare le loro qualità dal vivo al Rolling Stone sabato sera dalle 21, ingresso 16 euro.\
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