Il calcio, un cane e la politica

Dai campioni del calcio a un campione di sensibilità a quattro zampe. Da «Il più mancino dei tiri», panoramica sul filo dei ricordi pallonari uscita nel ’95 per Il Mulino, con Mario Corso e Gianni Rivera a «illuminare» la storia maiuscola e minuscola, a «Liù. Biografia morale di un cane», atto d’ammirazione, oltre che di amore, nei confronti di un animale a quattro zampe utilizzato come trait d’union con molti bipedi quali Indro Montanelli, Pier Paolo Pasolini, Nanni Moretti... (Mondadori, 2009). In mezzo, nella bibliografia di Edmondo Berselli, c’è il suo libro più noto (e più saccheggiato dai titolisti): «Venerati maestri» (Mondadori, 2006), il cui sottotitolo, «Operetta immorale sugli intelligenti d’Italia», da solo basta a dare la cifra irriverente e ironica dell’autore. E poi «Post italiani.

Cronache di un paese provvisorio» (Mondadori, 2004), e l’icastico «Sinistrati. Storia sentimentale di una catastrofe politica» (Mondadori, 2008). Da cui la sinistra (presunta e presuntuosa) esce con le ossa rotte, e con le gote rosse. Per la vergogna di se stessa.

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